“Su insistenti segnalazioni genitoriali – spiega il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’organismo – abbiamo verificato che troppi docenti e addirittura dirigenti scolastici stringono “amicizie virtuali” con i propri alunni, si danno disinvoltamente un “tu” affatto pedagogico e utilizzano linguaggi sconvenienti, talvolta con post i cui contenuti sono da considerarsi diametralmente opposti ai canoni della corretta educazione”.
“Alcuni docenti – scrive Marziale – intraprendono liti e lanciano strali nei confronti di amici, colleghi o riferimenti della vita pubblica, con i propri alunni spettatori di cotanto teatrino, per cui risulta molto difficile immaginare che gli stessi autori possano entrare in classe ad impartire autorevolmente lezioni. Non ultimo, occorre considerare l’aspetto preventivo in termini di “affezione” che si viene a determinare con gli alunni, che meglio sarebbe rimanesse circoscritto a un rapporto più formale. Significativa – sottolinea il presidente dell’Osservatorio – la testimonianza di una studentessa che ci ha segnalato un livello di confidenza tra una docente ed alcuni fra alunni ed alunne, con ricadute alterate sul rendimento in classe e in termini di giudizio”.
“Alla luce delle verifiche effettuate, chiediamo al ministro Giannini di volersi attivare affinché la presenza dei docenti sui social network venga ad essere regolamentata, con accorgimenti contemplanti anche la possibilità di verifica della condotta virtuale da parte delle istituzioni scolastiche a livello periferico e centrale”.
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