Nell’ambito di un convegno svolto recentemente a Milano, sono stati presentati i dati di due indagini dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori sull’editoria digitale. La prima, condotta dall’Ispo (Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione), riguarda il consumo di contenuti editoriali digitali all’interno delle famiglie italiane. Dall’indagine emerge che, negli ultimi sei mesi, tre persone su cinque, fra coloro che utilizzano internet, hanno "scaricato" o comunque visualizzato materiale educativo a supporto dello studio o del lavoro o per leggere i quotidiani "on line". Anche se in molti casi si tratta di accessi prevalentemente saltuari, ben il 33% degli intervistati dichiara già oggi di raccogliere informazioni su internet con una certa regolarità.
L’accesso a contenuti editoriali tramite cellulare, invece, è ancora poco utilizzato: il 10% degli italiani contattati dall’Ispo dichiara di servirsi del telefonino cellulare a questo scopo. La percentuale sale al 14% se si considera solo quella parte di popolazione intervistata che possiede un cellulare. Lo sport (39%) e le "news" (37%) risultano gli argomenti a cui si accede maggiormente ad internet attraverso il telefonino.
L’altra ricerca, curata dall’Istituto Iard "Franco Brambilla" di Milano per conto dell’Associazione Italiana Editori (Aie), si concentra sull’utilizzo delle tecnologie nel lavoro quotidiano di studenti e insegnanti. In realtà, la ricerca si suddivide in due indagini effettuate nel corso dei primi mesi del 2003. La prima riguarda il rapporto tra genitori, studenti e nuove tecnologie ed è stata realizzata tramite questionari su un campione composto da 418 studenti di terza media di otto scuole della provincia di Milano e da 319 madri degli stessi allievi; la seconda ha coinvolto, a livello nazionale, 1.565 insegnanti, selezionati per Regione di residenza, ordine e grado scolastico (scuola elementare, scuola di istruzione secondaria di I e di II grado), tipo di scuola superiore (liceo, istituto tecnico, istituto professionale), materia insegnata (umanistica, scientifica, tecnico-applicativa).
I dati individuati dalla prima indagine Iard evidenziano che le attività svolte al computer dagli studenti differiscono sensibilmente a seconda del contesto di utilizzo: mentre a scuola si dedicano principalmente alla videoscrittura, a casa (dove utilizzano il computer più spesso che in ambito scolastico) affiancano spesso a questa attività anche l’ascolto di musica, il gioco, la realizzazione di compiti, la consultazione di cd-rom e la "navigazione" in internet.
L’indagine condotta tra gli insegnanti evidenzia un atteggiamento positivo verso le nuove tecnologie, anche se non sono molti i docenti che utilizzano i "media" informatici per preparare le lezioni. Solo il 14% degli insegnanti che ha ricevuto un cd-rom allegato a un libro di testo dichiara di averne fatto un uso frequente, il 61% ne ha fatto un uso occasionale e il 25% non lo ha mai usato. Anche internet è utilizzato da una minoranza ristretta di insegnati per preparare le lezioni o trarne contenuti disciplinari.
Tra le motivazioni, viene evidenziata la difficoltà degli insegnanti, talvolta di carattere logistico, di accedere ai personal computer presenti nella scuola. Questi infatti sono spesso confinati in laboratori informatici anziché essere immediatamente disponibili nelle aule. Inoltre, dalla ricerca è emerso che gli insegnanti che hanno seguito corsi di aggiornamento di informatica, nella maggior parte dei casi, hanno acquisito solo competenze di base sull’uso delle nuove tecnologie e non conoscenze approfondite sul loro utilizzo nei propri ambiti disciplinari.
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