“In questi giorni ci siamo occupati anche di valutare la posizione dei 7/8 allievi che hanno assistito alla scena, fuori dal cancello del Cfp ( dei Salesiani di Bra in PIemeonte). Anche se non hanno preso parte attiva alla vicenda, saranno comunque sanzionati con una sospensione, perché il nostro obiettivo è quello di rendere i giovani corresponsabili del loro processo formativo, percorso che passa dall’assunzione delle proprie responsabilità anche in campo sociale”.
La Stampa riporta il caso del bullo, espulso dal Centro di formazione professionale dei Salesiani di Bra, che ha fatto inginocchiare ai suoi piedi un compagno perché si scusasse di alcune offese rivolte a una ragazza. I compagni, che hanno assistito alla scena, hanno poi postato il tutto su Facebook, suscitando un vespaio di polemiche e anche l’intervento rigoroso della scuola.
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Per questo i responsabili del Cfp vogliono sospendere anche chi ha assistito all’atto di bullismo e non è intervenuto
Il “caso” ha riaperto il dibattito sul tema del bullismo e delle sue ricadute, nonché sul ruolo di Internet e dei social. Come sottolinea lo psicologo, già dirigente di settore all’Asl Cn1, infatti, atteggiamenti di questo tipo in adolescenza possono avere conseguenze ancor più gravi: “Purtroppo oggi siamo assuefatti alla violenza e all’aggressività – spiega – dobbiamo allenarci a riconoscere gli atteggiamenti problematici che, negli adulti, possono trasformarsi in carenza di capacità relazionali verso gli altri, necessità di sfogare l’aggressività con esiti gravissimi come la violenza sulle donne, il femminicidio”.
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