Categorie: Attualità

OTTO MARZO, auguri a tutte le insegnanti!

Nel mondo della scuola il personale femminile è preponderante. Sono l’ 82,6% le donne insegnanti in Italia (quasi il 100% nell’’infanzia, fino al 78% nelle superiori), poco più del 61% le lavoratrici Ata. Le docenti universitarie e le ricercatrici sono il 35% del totale.

Le prospettive, però, non sono rosee: l’’investimento nello studio e nella professione non richiama parametri economici soddisfacenti né prospettive di crescita verso esperienze di carriera o progressivi guadagni. Le donne sono tante, ma esposte: alle richieste di maggior impegno, disponibilità e orari straordinari spesso ricorrono al part-time con conseguenze gravose sul loro quadro contributivo.

Occorre lavorare ancora molto per fermare le discriminazioni e le violenze, per favorire l’occupazione femminile tutelando sempre il diritto alla maternità e favorendo l’opportunità della conciliazione dei tempi di cura della famiglia e del lavoro

L’ impegno sociale contro il femminicidio deve partire dalle scuole di ogni ordine e grado, che deve educare alla differenza di genere, e dalle Istituzioni, perché sui fondi per i centri antiviolenza si registrano ancora, come sempre, ritardi nell’erogazione delle risorse e poca trasparenza nell’assegnazione delle stesse.

Non solo a scuola, nel corso del ‘’900, le donne hanno progressivamente cambiato i costumi, le abitudini, il modo di pensare e di pensarsi, i rapporti, le leggi: ““rivoluzione gentile””, è stata definita; l’’unica nella storia senza spargimento di sangue. A che punto siamo? Parità formale o parità sostanziale?

 

A questo e a molto altro risponde il corso e-learning che la nostra Casa editrice lancia proprio oggi sulla differenza di genere, curato dalla prof.ssa Graziella Priulla, docente di Sociologia dei processi comunicativi all’Università di Catania.

Il corso è rivolto ai docenti interessati a fornire alle studentesse e agli studenti categorie concettuali, metodologie e strumenti che consentano loro di decodificare comportamenti, segnali, prassi, abitudini e modi di dire che veicolano o possono veicolare modelli identitari e di relazione stereotipati e stereotipanti, al fine di decostruirli e creare un orizzonte di senso il più libero e sereno possibile.

 

Il corso ha un costo di 70 euro, ma per tutto il mese di marzo costerà solo 50 euro.

 

 

donne_nell_istruzione_1.pdf

Redazione

Articoli recenti

Calo alunni e allarme iscritti, per D’Aprile (Uil Scuola) rischio 130mila cattedre ma dal Trentino arriva la soluzione: massimo 23 alunni per classe

Sulla formazione delle classi dell'anno scolastico 2025/26, il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D'Aprile,…

13/01/2025

I precari protestano per le “promesse non mantenute” e chiedono un incontro con la Presidente Meloni

La protesta dei precari della scuola che chiedono un incontro a Giorgia Meloni.Quest’anno per i…

13/01/2025

Studenti in piazza per Ramy: la legalità che non c’è

Nel dibattito politico, sociale ed educativo legato al ragazzo egiziano morto durante un inseguimento con…

13/01/2025

Scatti d’anzianità dei docenti. Che cosa sono e come funzionano

Lo scatto d’anzianità rappresenta un adeguamento dello stipendio effettuato dall’amministrazione nella busta paga dei docenti…

13/01/2025

Bullismo shock all’uscita da scuola: tredicenne aggredito due volte, minacciato anche un passante

A Pistoia, un grave episodio di bullismo si è verificato sabato 11 gennaio nei pressi…

13/01/2025