Tra le tante opportunità di cui si parla in queste ultime settimane, per programmare la riapertura delle scuole nel miglior modo possibile, si sta facendo strada, e lo testimoniano le tante risorse sul web, l’Outdoor Education.
Orientamento pedagogico e pratica educativa, sviluppata soprattutto in Nord Europa, nascono in Germania nella seconda metà del Novecento e si basano sulla valorizzazione delle opportunità outdoor, cioè all’aperto, e nel concepire l’ambiente esterno come luogo di formazione, come contesto educante.
La moderna educazione all’aria aperta deve i suoi inizi ad una serie di iniziative distinte: il movimento scout, fondato nel 1907, mentre le sue radici affondano anche nel primo Outward Bound Centre, fondato nel 1941 ad Aberdovey e il Derbyshire Council che ha aperto il primo centro nel Regno Unito nel 1951. L’OE trae inoltre le sue origini da autori come John Dewey, Rousseau, Steiner o anche Alexander Neil, in cui l’esperienza, l’ambiente esterno, il legame con la natura erano considerati concetti chiave dell’educazione.
Nella prospettiva dell’OE si trovano numerosi benefici per promuovere un apprendimento completo e globale, a cominciare dai bambini e le bambine che frequentano il nido fino ai più grandi, nella scuola secondaria.
Le esperienze che si svolgono in natura offrono benefici psicofisici, tra cui la promozione della salute, la riduzione del rischio di obesità e di carenza di vitamina D, la riduzione di malattie da raffreddamento, l’aumento della concentrazione, la diminuzione dello stress da apprendimento; inoltre i benefici si espandono a tutte le aree disciplinari e investono globalmente il processo di apprendimento, tra cui il potenziamento del problem solving, lo stimolo dell’intelligenza naturalistica e del pensiero divergente, nonché dell’esperienza estetica, ma anche l’aumento della capacità di gestione del tempo libero.
A livello sociale, i bambini e le bambine e tutti gli apprendenti, grazie all’OE, ampliano efficacemente lo spettro sociale, proprio perché l’Outdoor Education mira allo sviluppo della persona, basandosi su un approccio sensoriale ed esperienziale, e offre la possibilità di vivere l’apprendimento in un contesto di relazioni, con le altre persone e con l’ambiente.
In particolare per i più piccoli, la fascia 0 – 6 viene beneficiata dalle attività outdoor: i bambini e le bambine hanno maggiori possibilità di agire il movimento, di utilizzare e quindi sviluppare i sensi, di esprimere emozioni e sentimenti, dovuti alla scoperta e all’esplorazione e al tempo stesso possono dare naturalmente spazio allo stupore e alla fantasia, non da ultimo, e questo vale per tutte le età, si matura spontaneamente l’utilizzo di materiali poveri in modo creativo, ma si potenzia anche il senso dell’orientamento e quindi ci si misura con il rischio e la paura e si prevengono i pericoli.
Se tutto ciò non basta a sostenere la validità dell’OE e considerarla davvero un’opportunità, non va dimenticato il suo spessore per quanto riguarda l’insegnare, sin dai primi anni di vita, l’impegno verso la responsabilità umana per la gestione e la cura della terra, con tutte le sue risorse; inoltre, la comprensione dei principi ecologici, sociologici e culturali diventa il prerequisito per un’etica della gestione del territorio.
L’OE in Italia si è diffusa dapprima nella scuola dell’infanzia, sono nati infatti di recente progetti di educazione all’aria aperta, come per esempio gli agrinidi e la scuola nel bosco, una particolare e innovativa forma di scuola dell’infanzia e asilo nido in cui i bambini stanno sempre all’aperto, giocano con il bello e il brutto tempo all’aria aperta, e solo in casi di tempo atmosferico davvero avverso eventualmente si recano in un rifugio, dove educatori e insegnanti possono leggere storie, dove si disegna, si fabbricano oggetti e si fa la colazione. Numerose sono le esperienze che si basano sulla OE nelle scuole italiane e che possono essere considerate buone pratiche, tra cui nei seguenti siti si possono trovare testimonianze:
L’Asilo del Mare: a Ostia la scuola dove si impara e si gioca in spiaggia.
Narni, “orto didattico e non solo” per bambini e anziani:
Outdoor Education nei nidi e nelle scuole dell’infanzia bolognesi
Per docenti ed educatori è possibile seguire corsi e specializzarsi, anche online, per esempio attraverso le iniziative del Centro ZeroseiEducation, che a partire dalla fine di agosto 2020 attiverà percorsi di formazione mirati, offrendo un catalogo specifico, non solo per gli insegnanti, ma anche per i dirigenti presso le cui scuole si vorrà attivare u percorso di OE.
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