Attualità

Outdoor education, service learning e ambienti di apprendimento: i temi emersi dal Convegno Nazionale Andis

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Il 26 marzo 2025 si è svolto Montegrotto Terme (Padova) l’87° Convegno Nazionale di A.N.DI.S. (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici), organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Padova, avente per titolo “Scuola s-confinata. La rigenerazione urbana come opportunità educativa”, patrocinato dalla Tecnica della Scuola.

Focus del convegno è stato un confronto sul tema della rigenerazione urbana intesa non tanto come operazione di recupero di spazi urbani in abbandono, bensì come quell’insieme di azioni volte al recupero e alla riqualificazione dello spazio urbano con l’obiettivo di rendere le città più sostenibili e più a misura d’uomo, tali da permettere alla comunità di riappropriarsi e rivivere nuovamente gli spazi rigenerati. Un processo a lungo termine, e non un semplice progetto, che implica il coinvolgimento di cittadini e istituzioni del territorio. In questo processo, le scuole possono offrire un contributo fondamentale non solo perché possono fornire una visione nuova, più giovane e creativa degli spazi da riqualificare ma anche soprattutto perché possono coinvolgere ampi gruppi di cittadini, a partire dalle loro stesse famiglie e gruppi di riferimento. Non ultimo, le scuole possono perseguire una serie di obiettivi relativi alle competenze di cittadinanza, così come delineati nelle Linee Guida 2024 dell’Educazione Civica.

Gli interventi

Coordinato dalla dirigente scolastica Lucia Dalla Montà, il Convegno si è aperto con i saluti del sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello, del 1° Dirigente dell’Ufficio Anticrimine della Questura di Padova dr. Giuseppe M. Iorio, del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Padova Roberto e della Presidente Nazionale ANDIS Paola Bortoletto.

A seguire:

Pasquale Bonasora (Presidente LabSus), si è soffermato sugli aspetti giuridici legati all’applicazione del principio costituzionale di sussidiarietà (e in particolare la sussidiarietà orizzontale, che include i concetti di centralità della persona, solidarietà, comunità e comunità educante);

Samuele Borri (INDIRE) ha sostenuto che gli ambienti scolastici imprimono una forma all’apprendimento ma a condizione che si curi la formazione del personale della scuola e che  gli spazi educativi vanno ripensati come opportunità di sviluppo dei territori e delle comunità;

Lilia Cannarella (Consiglio Nazionale Ordine Architetti) ha presentato i risultati di esperienze realizzate con scuole di tutta Italia nell’ambito del progetto nazionale “Abitare il Paese”, sottolineando come la partecipazione di vari attori sociali abbia favorito la formazione di comunità dialoganti e creative;

Stefania Marini (PhD in Pianificazione e Politiche Territoriali) ha presentato esperienze di rigenerazione urbana effettuate a Verona e a Lecce sottolineando come in entrambi i casi il coinvolgimento di scuole abbia avuto l’effetto di stimolare dinamiche nuove, in termini di consapevolezze di cittadinanza attiva;

Catia Coccarielli (Dirigente Scolastica, Vicenza) ha argomentato come destinare gli spazi esterni all’Outdoor Education e attivare il Service Learning favorisca una formazione più rilassata, dinamica e creativa, rafforzi la personalità degli alunni e sospinga verso una maggiore integrazione nella comunità di riferimento;

Alberto Danieli (Dirigente Scolastico, Padova) ha presentato un esempio di come la trasformazione degli spazi interni della scuola attraverso l’arte e la bellezza, oltre a creare benessere, induca negli studenti comportamenti di rispetto per la scuola.

La Tavola Rotonda ha visto la partecipazione del prof. Andrea Sarno (architetto e docente), Salvatore Russotto (Presidente Cosep), Andrea Micalizzi (Vicesindaco Padova e assessore ai Lavori Pubblici), Stefano Agostini (agente di polizia di quartiere). Il video proiettato e il successivo dibattito hanno messo in evidenza come un’esperienza Hackathon, relativa alla trasformazione di un’area di un popoloso quartiere di Padova, abbia consentito la valorizzazione degli studenti – con aumento del loro benessere e una maggiore autostima – nonché ricadute positive per il quartiere.

Redazione

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