Potrebbe essere di 900 milioni di euro per il triennio 2016-2018 lo stanziamento per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, anche se non sarebbe escluso anche un ritocco al rialzo, magari riservando un ‘surplus’ per il 2018, visto che l’aumento è spalmato in tre anni.
Si attende ora che sindacati e governo tornino a incontrarsi per fare il punto, prima dell’avvio vero e proprio della contrattazione, dopo sette anni di blocco. In discussione, infatti, non ci sono solo le risorse ma anche le regole con cui procedere ai rinnovi. L’obiettivo dei sindacati è spostare alcune materie, oggi determinate per legge, sotto il cappello della contrattazione.
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Intanto è stato programmato uno sciopero nazionale di 5 ore il 24 ottobre dal sindacato dei dirigenti pubblici Unadis, al termine dell’assemblea generale. Un’iniziativa per dire ‘no’ alla riforma della dirigenza siglata Madia, dietro cui per Unadis c’è “l’idea di annichilire, asservire, sottomettere la dirigenza pubblica”. Unadis rappresenta i dirigenti dei ministeri, della presidenza del Consiglio, delle Agenzie fiscali e i segretari comunali
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