La scuola del sorriso? Banchi attaccati tra di loro, campagna a portata di mano, senza zaini né compiti a casa e i bambini coccolati: il progetto «Bimbisvegli» a settembre nascerà a Serravalle d’Asti in una prima classe elementare pubblica «democratica e pratica» con tanto di riconoscimento dell’ufficio scolastico provinciale.
La notizia è sulle pagine del Corriere della Sera che riporta pure questo progetto voluto da un maestro testardo e romantico: «Avere la natura a portata di mano è fondamentale. Come andassimo tutti i giorni in gita, sarà l’osservazione dell’ambiente a fornirci gli input per le lezioni: si chiama didattica occasionata, cioè lasciare che la natura crei occasioni da cogliere in modo efficace». In pratica, pare di capire, si tratterebbe di un vecchio modello didattico per cui se “si osservano le piante, si potrà parlare di fotosintesi clorofilliana, se ci si imbatte in un formicaio, di insetti e delle loro abitudini, se si calpesta la ghiaia si potrà parlare di rocce e della loro provenienza”. Nel pieno rispetto del programma seppure senza le sue la rigidità. “La scuola ormai è fatta di competenze, più che di programmi”.
«Noi chiediamo ai genitori un contributo iniziale di 40 euro, da mettere in una busta chiusa: così chi vuole può mettere di più, chi non può mette di meno, senza sentirsi in difficoltà. Con quei soldi compriamo tutto il materiale scolastico: pastelli, penne, gomme da cancellare, temperini, e tutto il materiale viene messo in comune. I bambini hanno solo i quaderni e il diario di personale. Ognuno impara a rispettare così il materiale che è di tutti. E non si spreca niente».
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Banditi i compiti perché si studia in classe. «I compiti mettono ancora più in difficoltà chi parte già da una situazione svantaggiosa, a livello sociale o intellettivo. Se i bambini si appassionano ad un argomento, sono loro stessi ad approfondire».
Il messaggio che manda la scuola del sorriso, spiega Il Corriere, è che il luogo di lavoro è la scuola, e in quel luogo bisogna dedicarsi allo studio. A casa, si fa altro.
«I bambini meritano coccole e consapevolezza: vanno trattati con amore ma anche con rispetto per il loro essere piccoli adulti. Quindi non è mai troppo presto per far capire loro come va il mondo, per far loro comprendere i fatti di attualità, oppure analizzare insieme i conflitti interpersonali».
Ci sarà anche una specialista che farà fare meditazione ai bambini e aiuterà i maestri a seguire questa pratica, per favorire l’introspezione, l’auto coscienza e la consapevolezza di emozioni e sentimenti.
“Ispirata a Freinet, Montessori e Don Milani, mette insieme le caratteristiche delle scuole «senza zaino», delle «scuole nel bosco», aderisce alla campagna «Basta compiti», collabora con «Bambini e natura», di Monica Guerra, dell’università di Milano, e con la rete di cooperazione educativa. E ha già attivato un gruppo di volontari, tra pedagogisti, professori e genitori, che si occuperà di ritinteggiare le pareti dell’aula nei prossimi giorni”. «La domanda che ci viene posta più spesso è: i bambini saranno in grado di confrontarsi con le scuole medie? Una domanda che mette in crisi, non vorrei mai mettere in difficoltà i ragazzi. Ma penso che arrivare alle medie dopo 5 anni di lento allenamento alla salita prima di superare la parete rocciosa ti permette di avere la forza giusta per affrontarla»
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