Come abbiamo anticipato, il 30 agosto si è tenuta una manifestazione congiunta in Piazza Santi Apostoli, a Roma, organizzata dal Coordinamento Modifichiamo il Concorso Straordinario Bis insieme al sindacato Anief. Il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani ha intervistato Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief, presente alla protesta.
Dopo aver discusso a lungo della questione ‘docente esperto‘, il nostro direttore ha chiesto a Pacifico di fare alcune previsioni sull’anno scolastico che sta per iniziare e di commentare il protocollo anti-Covid emesso qualche giorno fa dal ministero dell’Istruzione.
Ecco la risposta di Pacifico: “Il vero problema è che già dal primo settembre scorso non sono state portate avanti quelle richieste che avevamo presentato per riaprire con maggior sicurezza, ossia la dotazione di un organico aggiuntivo che è stato dimezzato e quest’anno addirittura dimenticato, avere più spazio, più aule, dei sistemi di ventilazione, dare gli strumenti per migliorare l’apprendimento da una parte e rispondere alla diffusione dei contagi. Sono tutte cose che non sono state fatte, scegliendo la strada dell’obbligo vaccinale che non è stata quella che ha permesso la riapertura delle scuole. Per riaprirle in sicurezza ci volevano, e ci vogliono ancora, più spazi, più aule, più organici“.
Ecco quali sono le speranze che l’Anief ripone nel nuovo Governo che si formerà dopo le elezioni del 25 settembre: “Abbiamo presentato un manifesto in 12 punti dove parliamo di problemi, soluzioni e linee di intervento insieme ad un altro dedicato al personale Ata. Con questi due manifesti vogliamo aprire un confronto con le prossime elezioni politiche. Vogliamo che di scuola si parli non solo prima delle elezioni ma anche dopo e soprattutto per costruire una scuola giusta”.
Come ha fatto notare il direttore Giuliani, la scuola è priva di un contratto da oltre quattro anni: “Quello che è successo oggi è ridicolo, è stato firmato il contratto 2019-2021 per tutti i dipendenti pubblici, per il personale scolastico no. Già a luglio – ha spiegato Pacifico – abbiamo dato disponibilità a sederci e contrattare, siamo andati in Aran chiedendo un contratto-ponte. Purtroppo non c’è stata la maggioranza per portarlo avanti nonostante l’apertura del Governo. Tutti hanno risorse tranne la scuola. Il Governo nuovo dovrà mettere nella Legge di Bilancio quelle risorse necessarie per onorare un patto che il Governo precedente aveva firmato. La scuola è rimasta la sola senza soldi, lo si è visto nel Decreto Aiuti bis. Per firmare il nuovo contratto ci vogliono risorse aggiuntive che finalmente comincino ad allineare gli stipendi all’inflazione prima che alla media europea”.
E proprio sugli stipendi dei docenti, di cui tutti i partiti hanno discusso, primo fra tutti il Pd che promette di avanzare 8 miliardi per aumentarli, Pacifico ha continuato la sua riflessione sottolineando che sono ancora di più rispetto a quelle previste le risorse da stanziare a favore degli insegnanti: “Servono 10 miliardi per allineare gli stipendi all’inflazione. Ne servono altri 4 nelle more per andare a pagare l’indennità di vacanza contrattuale. Per arrivare agli stipendi europei ne servono minimo altri 8. Parliamo di 25 miliardi circa che servono alla scuola. Basta pensare che in Europa negli ultimi 20 anni i dipendenti hanno avuto aumenti del 35% degli stipendi, mentre in Italia sono rimasti fermi, soprattutto nella scuola. Ciò significa che nella scuola siamo sempre più poveri”, ha concluso con amarezza Pacifico.
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