Intelligenza artificiale, Padre Benanti: “Rivoluzione, crollata fiducia nei mediatori del sapere”. Quindi anche nei docenti?

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Qualche giorno fa l’ex presidente del Consiglio Giuliano Amato si è dimesso dal ruolo, a poco tempo dalla sua nomina, di capo della commissione del Governo Meloni che dovrà occuparsi delle ricadute dell’intelligenza artificiale nel mondo dell’informazione.

Paolo Benanti, chi è e di cosa si occupa

Il suo posto ora è occupato da padre Paolo Benanti, teologo, docente e consigliere di Papa Francesco sui temi dell’intelligenza artificiale e dell’etica della tecnologia. Quest’ultimo, lo scorso 10 gennaio, ha parlato di questi argomenti a Il cavallo e la torre, programma in onda sulla Rai.

“Più che una rivoluzione quella dell’intelligenza artificiale è un’evoluzione. Stavolta l’automazione non tocca solo i processi materiali, le catene di montaggio, ma i processi cognitivi. Come distinguere il vero dal falso? Oggi è crollata la fiducia nei mediatori, come gli scienziati, visti come persone qualunque. C’è disorientamento. Nei social uno vale uno”, queste le sue parole.

Sfiducia nei docenti

Questa sfiducia di cui parla l’esperto è anche verso i docenti, di fatto mediatori di conoscenza e sapere? Viene anche da qui la perdita dell’autorevolezza del docente?

L’intelligenza artificiale sta effettivamente mettendo alla prova la capacità di comprendere la realtà ed applicare il pensiero critico. Ma come sviluppare il pensiero critico a scuola? Cosa possono fare i docenti?

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Quali obiettivi?

Obiettivo del Master – rivolto ai docenti del I e II ciclo – è dunque quello di insegnare a usare quelle strategie didattiche necessarie per sviluppare nei propri allievi un approccio critico autonomo. Leggere la realtà, scomporre le informazioni che riceviamo, distinguere tra notizie vere e fake news, potenziare le abilità e le attitudini degli studenti attraverso un orientamento formativo o conoscere i pericoli dei social sono solo alcune delle strade che il Master intende esplorare.

Ogni modulo si riferisce alle discipline scolastiche (in modo diretto o trasversale), offrendo strategie didattiche e strumenti, come ad esempio il problem solving e l’apprendimento situato, che possono supportare il docente nell’attività didattica; si tratta innanzitutto dunque di insegnare a porsi domande, ad affrontare il sapere in modo curioso, a discutere e argomentare la propria idea e i contenuti delle discipline per aiutare gli studenti a orientarsi; e questo a partire dalla capacità di conoscersi e comprendersi. I temi affrontati durante le lezioni sono presentati come compiti di realtà: i problemi complessi e aperti richiedono, infatti, conoscenze, competenze, capacità relazionali e personali che gli studenti devono imparare a utilizzare.

Il Master sviluppa capacità e competenze per insegnare a:

  • inquadrare i fenomeni complessi, distinguere tra notizie vere e fake news ed allenarsi a leggere la realtà da differenti prospettive
  • imparare ad argomentare una tesi e a ragionare correttamente
  • conoscere i bias cognitivi e le trappole della nostra capacità di ragionare
  • sviluppare un metodo per affrontare criticamente la realtà e imparare a prendere decisioni migliori
  • mantenere una mente aperta, che favorisce la capacità di comunicare e di relazionarsi con gli altri.

Il Master di I livello

Su questi argomenti il Master di I livello Quando la realtà ci inganna. Insegnare ad usare il pensiero critico per orientarsi nel mondo e rispondere alle sue sfide in collaborazione con l’Università Telematica degli Studi IUL. Le iscrizioni scadono il 29 febbraio 2024. L’inizio delle attività didattiche è previsto entro il mese di marzo 2024.

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La Tecnica della Scuola, oltre a webinar, percorsi in e-learning, certificazioni e corsi rivolti alle scuole organizza corsi di preparazione ai concorsi come il corso di preparazione al concorso ds di 30 ore articolato in 8 moduli che affronta in modo esaustivo gli argomenti del programma dell’esame, destinato a docenti, aspiranti dirigenti e dirigenti in servizio.