Estero

Paesi Bassi, la scuola dice addio definitivo a cellulari e dispositivi elettronici

Il mondo digitale ha oramai preso possesso di alcune attività, abitudini e stili di vita. L’educazione, disciplina di trasmissione di sapere e competenze, si trova in continuo aggiornamento, senza rinunciare alla tecnologia ed ai supporti che la stessa offre per agevolare e rendere più immersiva l’esperienza didattica. Nonostante ciò la fruizione da parte della comunità scolastica – social network, applicazioni ludiche e simili – rende complesso questo confronto. I docenti spesso strizzano l’occhio alla didattica tradizionale – gessetto e lavagna a lunga intesa – per la scarsa o inesistente formazione digitale ricevuta. Si rischia cosà che i numerosi dispositivi in dotazione non siano non solo utili ai fini dell’esperienza didattica, ma possano costituire elemento di distrazione, con successivi divieti e disposizioni che ne regolano l’utilizzo in classe. Le scuole europee, partendo dal Regno Unito, seguito dall’Irlanda e Paesi Bassi, hanno disposto norme molto severe circa l’utilizzo dei telefonini in classe, che non si applicano alle casistiche particolari per studenti con DSA, con patologie croniche ove gli stessi sono connessi con dispositivi salvavita o per meri fini didattici. Anziché esser concepiti come un alleato della didattica frontale, per via della scarsa formazione e del cattivo utilizzo di uno strumento che dà l’accesso all’intero sapere umano, gli smartphones costituiscono da oramai un decennio il nemico numero uno del personale e degli istituti di formazione.

Il caso olandese e la risposta della comunità scolastica

Dal mese prossimo, gli alunni delle scuole secondarie nei Paesi Bassi non potranno più utilizzare i loro telefoni in classe. Il divieto, che entrerà in vigore nel gennaio 2024, non proibirà solo i telefoni cellulari, ma anche iPad, smartwatch e dispositivi simili. Il governo, che aveva annunciato il cambiamento già a luglio, cita la distrazione degli alunni e lo scarso rendimento scolastico come ragioni del divieto. A parte la decisione del governo, alcune scuole avevano già imposto in modo indipendente regole secondo cui gli alunni potevano riporre i propri telefoni negli armadietti per tutta la durata della giornata scolastica. Altri paesi stanno proponendo una legislazione simile. Il divieto nei Paesi Bassi arriva nello stesso momento in cui il primo ministro britannico Rishi Sunak ha proposto di vietare i social media ai minori di 16 anni. “Anche se i telefoni cellulari sono quasi intrecciati con le nostre vite, non appartengono alle aule scolastiche”, ha affermato il ministro dell’Istruzione Robbert Dijkgraaf. “Lì gli studenti devono potersi concentrare e avere tutte le opportunità di imparare bene. Sappiamo dalla ricerca scientifica che i telefoni cellulari interrompono questo processo.” Vari studi hanno scoperto che limitare il tempo trascorso davanti allo schermo da parte dei bambini è legato a un miglioramento della cognizione e della concentrazione. Anche altre tecnologie, tra cui tablet e smartwatch, sono incluse nel divieto olandese. Il governo ha affermato che spetterà alle singole scuole concordare le regole esatte con insegnanti, genitori e alunni, incluso se vogliono vietare completamente i dispositivi dalle scuole. Il programma è il risultato di un accordo tra il ministero, le scuole e le organizzazioni correlate. Sarà riesaminato alla fine dell’anno scolastico 2024/2025 per vedere se ha funzionato bene e se è necessario un divieto legale.

E in Italia?

Nel Belpaese il tema dell’utilizzo dei telefoni cellulari in classe – specie se questi si configurano come elementi a supporto o complementari alla didattica fontale – è da sempre un elemento di discussione. La nota n. 107190 del 19 dicembre 2022 emessa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito a guida Valditara contiene delle precisazioni circa la presenza e l’uso di dispositivi elettronici personali con un puntuale riferimento alla Privacy di alunni e docenti. La nota richiama la circolare del 15 marzo 2007, n. 30, con la sono state emanate da questo Ministero (a guida Fioroni) le “linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”. Questa inoltre precisava che “l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore dei medesimi”. La nota emessa lo scorso anno insiste sul limitare l’utilizzo dei dispositivi elettronici “quali strumenti compensativi di cui alla normativa vigente, nonché, in conformità al Regolamento d’istituto, con il consenso del docente, per finalità inclusive, didattiche e formative”. Le scuole debbono dunque, in fase di suddetta limitazione, tener conto delle eventuali esigenze di salute e di apprendimento dello studente (connessione di dispositivi a macchine salvavita o per segnalazioni mediche da remoto). 

Andrea Maggi

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