Ai tempi del coronavirus e di una conseguente prolungata sospensione delle attività didattiche, che ormai sembra chiaro si protrarrà per tutto l’anno scolastico, anche il pagamento del Fondo di Istituto, regolarmente contrattato entro il novembre 2019, rischia di essere stravolto nei suoi accordi sottoscritti ad inizio anno scolastico.
L’anno scolastico si interrompe il 22 febbraio in alcune aree del Paese e il 5 marzo in tutta Italia, probabilmente, come dichiarato dagli esperti di sanità, non si tornerà, almeno fino alla fine dell’anno scolastico, a svolgere la didattica in presenza. Allora una domanda sorge spontanea:” Sarà possibile pagare per intero, le ore pattuite nel Contratto integrativo di Istituto, se tali ore non sono state svolte nella loro interezza?
Per esempio la chiusura dei plessi delle scuole ha di fatto interrotto il ruolo assegnato dai Collegi docenti ai responsabili di plesso, i direttori dei laboratori delle singole scuole hanno terminato i loro compiti a metà anno scolastico, i collaboratori dei Ds hanno esaurito i loro compiti aggiuntivi in coincidenza della chiusura delle scuole. Invece ci sono dei ruoli che anche nella fase della didattica a distanza hanno continuato ad operare pienamente nelle loro funzioni, pensiamo agli animatori digitali e il relativo team digitale, il responsabile della protezione dei dati personali e della privacy, anche i coordinatori di classe hanno lavorato per fare funzionare la didattica a distanza e risolvere le varie problematiche di orario scolastico a distanza e delle assenze degli studenti alle lezioni digitali. Molti progetti del PTOF, come per esempio i laboratori di recitazione e teatro, sono stati bruscamente interrotti e non vedranno un prodotto finale, le commissioni dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche hanno terminato anzitempo il loro lavoro, i progetti di potenziamento e le commissioni che si occupavano delle varie olimpiadi di matematica, informatica, chimica o dei Certamina, delle Olimpiadi del talento piuttosto che dei vari giochi sportivi, hanno dovuto interrompere i loro compiti o in alcuni casi non li hanno proprio iniziati.
Appare ovvio il fatto che pagare, con il Fondo di Istituto, i compiti non svolti potrebbe comportare un concreto rischio di danno erariale.
Come risolvere la questione del pagamento con il FIS dei compiti non assolti interamente o non svolti per nulla? Una delle ipotesi più accreditate è quella di una riapertura della contrattazione di Istituto in tutte le scuole di Italia per riformulare la distribuzione del FIS in funzione della situazione reale, in modo da potere indirizzare i fondi nelle attività realmente svolte e nei nuovi compiti svolti in fase di emergenza. Tale riapertura potrebbe consentire alla contrattazione di indicare come distribuire il bonus del merito 2019/2020. Bisogna ricordare che con la legge di bilancio 2020, all’art. 1, comma 249, è previsto che le risorse del “bonus merito dei docenti” siano utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione.
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