Categorie: Personale

Paghiamo di più i prof di matematica di cui c’è carenza

La Fondazione Agnelli, prima ancora del Miur, ha fatto una sua prima elaborazione sul numero potenziale di aspiranti prof di matematica alle medie nel prossimo concorso e di cui come è noto c’è cronica mancanza. Sarebbero circa 4.600 docenti di matematica su base nazionale per 4.056 posti disponibili, un numero sufficiente per coprire il fabbisogno delle scuole, a condizione però che passino quasi tutti.

In sei regioni, in modo particolare, Piemonte, Veneto, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna gli abilitati sono addirittura meno dei posti disponibili e quindi, per quanto si possa largheggiare promuovendoli tutti, alcuni posti rimarrebbero comunque scoperti.

Ma come mai tanta carenza a fronte di altre discipline di cui c’è grande abbondanza?

 

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«Il problema è che per i laureati scientifici la professione docente è troppo poco attraente. La differenza di stipendio iniziale fra chi viene preso da un’azienda privata e chi va a insegnare è scoraggiante. E quel che è peggio è che gli insegnanti non hanno una prospettiva di carriera. L’unica forma di avanzamento è quella per anzianità».

«A questo punto non resta altra alternativa che differenziare gli stipendi».

In che senso?, speiga Andrea Gavosto al Corriere della Sera. “Pagando di più i prof di matematica. Sì, è così. Dobbiamo rompere questo tabù. Lanciare un piano straordinario per incentivare i laureati in matematica a scegliere la carriera docente. Un po’ come si fa con i soldati che vanno a fare peacekeeping all’estero. Altrimenti i migliori continueranno ad andare a lavorare nel privato e le nostre scuole e i nostri figli resteranno senza i bravi docenti di cui tanto avrebbero bisogno».

Sicuramente quella di Gavosto appare più una provocazione che una proposta seria, visto che è impossibile, o almeno molto difficile, differenziare la paga dei professori.

In ogni caso aprire un dibattito anche sul doppio lavoro che i docenti con materie scritte sono costretti a fare non pare peregrino. Infatti nessun riconoscimento in più, né economico né morale, è dovuto ai prof che oltre a preparare la lezione orale, devono approntare prove scritte e correggerle. Trenta compiti per trenta alunni per quattro volte a quadrimestre: e chi lo paga questo lavoro- straordinario in più?

 

Pasquale Almirante

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