Il messaggio di Palazzo Chigi. “Vogliamo essere cauti ma vogliamo minimizzare gli effetti della pandemia sui ragazzi e sulle ragazze che hanno risentito delle misure di chiusura delle scuole dal punto di vista psicologico e della formazione. La scuola va tutelata, protetta, non abbandonata”. Così il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa del 10 gennaio sugli ultimi provvedimenti anti-Covid adottati dal Governo che per l’ennesima volta trovano la scuola e le misure per il rientro al centro dell’attenzione degli italiani.
“Il motivo per cui possiamo adottare un approccio diverso è semplicemente la vaccinazione. Gran parte dei problemi che abbiamo oggi è perché ci sono dei non vaccinati”.
All’inizio dell’anno occorre avere un occhio di speranza al futuro. Abbiamo tutti i motivi per pensare che anche questa volta riusciremo a uscire dalle criticità, afferma positivo il presidente del Consiglio.
E alla domanda sulle polemiche attorno alla riapertura scuole, anche in relazione ai contrasti del Governo con le regioni, a partire dalla Campania di Vincenzo De Luca, Draghi afferma: “Tutto quello che abbiamo deciso si fonda sul confronto continuo con gli enti territoriali. Il Governo ha la priorità che la scuola stia aperta in presenza. Basta guardare a quali disuguaglianze la DaD abbia prodotto tra studenti, disuguaglianze destinate a restare, che si riflettono poi su tutto il futuro della vita lavorativa di questi ragazzi”.
“Ai ragazzi si chiede di stare in DaD mentre poi vanno in pizzeria o in palestra. Non ha senso chiudere la scuola prima di aver chiuso tutto il resto. Probabilmente ci sarà un aumento delle classi che andranno in DaD ma respingiamo un ricorso generalizzato alla didattica a distanza”.
Il Presidente quindi conclude invocando “prudenza, vaccinazione e fiducia: è essenziale essere uniti.”
E all’intervento di Draghi segue quello del ministro Bianchi: “Non siamo mai stati fermi, stiamo monitorando la situazione. Appena abbiamo avuto l’autorizzazione dell’Ema abbiamo iniziato anche le vaccinazioni dei più piccoli. E così abbiamo regolato per fasce d’età (e condizione vaccinale) tutte le disposizioni. La DaD è uno strumento che va integrato nell’offerta formativa dei piani educativi della scuola per tempi specifici. I comuni che hanno fatto ordinanza di chiusura sono attorno al 3%. Non è dilagante il problema. Le scuole hanno riaperto, tranne la Campania e la Sicilia che aveva ancora a disposizione giorni di vacanza. Così come abbiamo ripreso a settembre, abbiamo ripreso oggi. Abbiamo messo la scuola in condizione di funzionare, affidandoci alle scelte che abbiamo fatto. Ricordo che quest’anno abbiamo assunto 60mila insegnanti con concorso e a settembre avevamo tutti i supplenti annuali”.
E conclude: “Laddove vi sia ulteriore ricorso alla DaD avverrà all’interno delle regole che abbiamo dato”.
Infine al Ministro Bianchi arriva una domanda: “Molte scuole chiedono una certificazione delle Asl perché un alunno che ha avuto il Covid possa rientrare, ma molte Asl non possono provvedere perché sono oberate di lavoro, è una procedura corretta? Non basterebbe il tampone negativo per essere riammessi?”
Il ministro puntualizza: “Abbiamo dato 92milioni di euro al commissario Figliuolo per effettuare a titolo gratuito i tamponi alla scuola secondaria, questo libera spazio anche per i bambini più piccoli, ma prenderemo in carico questa segnalazione,” avverte Patrizio Bianchi.
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