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Palermo, gli studenti sfilano per la compagna uccisa a coltellate: basta col ‘femminicidio’

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Domenica 21 ottobre Palermo si è stretta attorno a Carmela Petrucci, la studentessa di 17 anni accoltellata da Samuele Caruso, l’ex ragazzo della sorella: davanti al corteo, che ha preso il via di fronte al teatro Politeama, c’erano i compagni di scuola del liceo classico Umberto I, che assieme a centinaia di cittadini hanno onorato la memoria, sua e di tutte le donne vittime della violenza.
“Nonostante le nostre ripetute sollecitazioni le istituzioni continuano ad ignorare il grave fenomeno del ‘femminicidio’ purtroppo in espansione”, hanno detto dal Coordinamento antiviolenza 21 luglio. “Pretendiamo che si mettano subito in atto tutte le azioni (legate all’educazione, alla prevenzione e alla tutela) e gli interventi utili a evitare il perpetuarsi di tali comportamenti lesivi della libertà e della vita delle donne”.I numeri per comprendere la gravità di questo fenomeno sono impietosi: secondo il Telefono Rosa, dal 1 gennaio di quest’anno le donne vittime dei soprusi da parte dell’altro sesso sono stati addirittura 101: una ogni due giorni.
Intanto, sulla homepage del liceo Umberto I, un messaggio di cordoglio ricorda la giovane uccisa davanti casa: i compagni di scuola della giovane hanno voluto testimoniare la loro vicinanza alla famiglia e alla sorella della vittima, Lucia, ancora ricoverata in gravi condizioni (ma non in pericolo di vita) all’ospedale Cervello di Palermo, e sensibilizzando contemporaneamente l’opinione pubblica di quello che definiscono “un dramma sociale”. Oltre che della città: per il giorno del funerale di Carmela Petrucci, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha disposto che le bandiere comunali vengano esposte a mezz’asta.
Tra i partecipanti alla manifestazione c’erano anche alcuni membri della giunta comunale, tra i quali l’assessore ai Servizi Sociali Agnese Ciulla che ha voluto sottolineare come quello della violenza sulle donne sia soprattutto un “problema legato ai giovani. Vittime e assassini – ha detto Ciulla – lanciano un campanello d’allarme potentissimo. I giovani urlano il loro dolore e la loro assoluta mancanza d’ascolto da parte degli adulti”.