Palermo, il nuovo assessore all’istruzione è una prof di lettere
“Dobbiamo dare una risposta ai problemi più importanti, dare risposte concrete ai problemi dei precari nel mio settore, l’istruzione. Bisogna dare una risposta a quelle donne che non possono mandare in figli nelle scuole comunali”. Le prime dichiarazioni di Barbara Evola, l’assessore all’istruzione di Palermo, scelta dal nuovo sindaco Leoluca Orlando, non potevano che riguardare da vicino il mondo dell’istruzione. Un mondo, quello della scuola, che Evola conosce bene perché la 39enne siciliana, insegnante di lettere, ha a lungo combattuto la volontà di governi e amministrazioni di tenere i docenti precari nello stato di incertezza professionale cronica.
Un paio d’anni fa la Evola fu protagonista, nel corso della trasmissione “Annozero”, di un duro confronto con l’allora viceministro del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli (Lega nord): “il precariato – disse la docente precaria – è diventato un dato ontologico. E lo Stato dove è? La verità è che ci ha regalato tagli, classi come pollai e dei contratti di disponibilità che non danno futuro”. Castelli rispose così: “basta lamentarsi, perché io in classe stavo assieme all’attuale governatore della Lombardia Formigoni ed eravamo ben 44, senza che nessuno si sia mai risentito”.
Ora per la Evola c’è la possibilità di cambiare il corso delle cose. A livello locale, certo. Ma l’occasione è d’oro. “La gente – dice oggi Evola – ricorda l’impronta che Orlando gli ha lasciato ed era venuta meno nei dieci anni di Cammarata. Ora pensiamo alle priorità di Palermo. Perché ci sono delle priorità, dovremo stilare una lista”. In cima ai quali inserirà sicuramente la necessità di dare un sostegno concreto all’istruzione pubblica collocata nei quartieri disagiati del capoluogo siciliano. Ad iniziare dallo Zen, dove non di rado la frequentazione di un corso di studi è più vicina a una conquista che alla normalità.