“Non mi sono piegato a quella prepotenza, all’estorsione, alla richiesta di pizzo”. Francesco Arancio, hair stylist, racconta la sua esperienza passata ai tanti alunni delle terze classi di scuola secondaria di primo grado e una rappresentanza degli studenti dei tre licei, classico, classico europeo e scientifico, dell’Educandato statale Maria Adelaide di Palermo.
Un incontro promosso dal Comitato Addiopizzo, nato vent’anni fa, e voluto dalla preside Virginia Filippone, nell’ambito dell’iniziativa ‘Anche su corso Calatafimi si può fare denuncia collettiva’. Una settimana di incontri e attività iniziate l’11 dicembre e sino a domenica 17 in una delle zone della città a più alta densità commerciale. All’incontro ha partecipato anche il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Giuseppe Pierro. “Ritorno in questo Istituto dopo un anno e ritrovo un ambiente stimolante per voi ragazze e ragazzi dal punto di vista della responsabilità civica – ha detto il Direttore dell’USR Sicilia -. L’impegno civico contro l’illegalità non deve mai finire. È un’esperienza di crescita ascoltare le testimonianze di rappresentanti del Comitato di Addiopizzo che conosco da diversi anni e il racconto di commercianti che si sono opposti al pizzo per difendere la libertà di esercitare il proprio lavoro. Impariamo cosa significa consumo critico ed esercitiamolo”. Il Direttore Pierro ha poi ringraziato “tutti i docenti per l’impegno e il lavoro che svolgono a scuola in difesa della legalità”.
“Ognuno di noi può essere testimone di legalità” – ha detto Daniele Marannano, del Comitato Addiopizzo rivolgendosi a studentesse e studenti presenti -. L’iniziativa vuole estendere la rete di consumo critico antiracket ‘Pago chi non paga’, offrire il supporto di Addiopizzo a coloro che ancora adesso vivono stretti dalla morsa delle estorsioni e sensibilizzare il tessuto sociale e scolastico su tematiche così delicate. Voi siete il futuro, ma anche cittadini del presente”.