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Palestre inagibili, uno studente su dieci non pratica educazione fisica

Vanno a scuola in auto, per vari motivi non svolgono le due ore di educazione fisica, mangiano davanti la tv e spesso passano il tempo libero a casa. Sono i poco salutari risultati della ricerca conoscitiva realizzata da Ipsos per Save the Children e Kraft Foods Italia sugli stili di vita dei bambini e dei ragazzi di età compresa tra i 6 e i 17 anni.
Fa un certo effetto sapere che per un bambino su dieci, se si considerano tutti gli iscritti ai vari corsi sparsi dell’Italia stiamo parlando di 70.000 giovani, anche durante le ore scolastiche dedicate all`attività motoria e alla pratica sportiva: secondo i genitori intervistati, il 9% dei figli non fa movimento neanche a scuola, in buona parte per l`assenza di uno spazio attrezzato (43% dei casi), che manca completamente nel 4% delle scuole e dove esiste, secondo il 34% dei bambini, non è in buone condizioni. Come se non bastasse, quasi un quinto dei bambini e adolescenti italiani non svolge alcuna attività motoria nel tempo libero: assenza sul territorio (20%), costo elevato (25%) o malfunzionamenti delle strutture pubbliche o private sono le cause segnalate dai bambini, insieme al fatto che i genitori non possono accompagnarli (12%).
Oltre la metà delle famiglie interpellate, il 59%, ha poi detto che i figli passano il tempo libero prevalentemente a casa propria o di amici. Di questi, il 33% dichiara che non esistono spazi all`aperto dove i bambini possono incontrarsi con gli amici, il 32% dice che nei luoghi di aggregazione non esistono condizioni di sicurezza e pulizia adeguate, e infine il 35% afferma di non poterli accompagnare e supervisionare.
Il moto, insomma, diventa un momento della giornata sempre più raro. Basti pensare che anche solo per andare a scuola, più di un terzo dei bambini e ragazzi lo fa accompagnato in auto (38%): il 67% infatti cammina meno di 30 minuti al giorno (di questi il 26% lo fa per meno di 15 minuti). Un terzo di loro prende abitualmente l`ascensore, con picchi del 48, 47 e 39% rispettivamente a Milano, Genova e Bari.
La percezione dell`importanza di fare sport o attività motorie non va trascurata, soprattutto quando si parla di ragazzi: per il 48% dei ragazzi chi fa sport o attività motoria è considerato positivamente, ma il restante 52% non reputa sia importante o in ogni caso che lo sia più essere esperti di videogiochi, cartoni o calcio. Nell`impiego del tempo libero vengono privilegiate attività individuali come leggere (54%) o ascoltare musica (60%), ma una domanda forte di socialità viene dal desiderio espresso che per il 41% dei bambini è quello di stare con amici e coetanei e per il 26% è quello di giocare con loro all`aria aperta, mentre solo per il 14% ci vorrebbero più videogame o giocattoli.
Sebbene la televisione sembri essere ridimensionata rispetto al passato – in media i bambini affermano di guardarla per circa un`ora al giorno, un po` di più nel fine settimana, più di 3 ore di TV al giorno sono la regola per quasi 1 bambino su 10 durante la settimana ma nel weekend lo diventano per 1 su 5, così come lo è l`utilizzo di internet.
Ancora, un genitore su quattro non controlla per quanto tempo i propri figli restano incollati agli schermi né cosa fanno e quanto navigano su internet e le percentuali salgono a Milano e Torino, dove i genitori che non controllano quanto tempo i bambini passano davanti alla tv sono rispettivamente il 32% e 36%, mentre quelli che non controllano quanto tempo navigano in internet sono per entrambe le città il 35%.
Anche l`alimentazione, altro tassello del corretto stile di vita, insieme alle attività sportive, al movimento e al vivere all`aria aperta, presenta delle zone d`ombra. Più di un ragazzo su quattro mangia la frutta solo un paio di volte la settimana o meno spesso. I bambini inoltre non iniziano correttamente la giornata con la colazione a casa nel 21% dei casi, a volte fanno pranzo (14%) e cena (13%) da soli o con gli amici. Ben il 38% dei bambini dichiara di mangiare sempre davanti alla tv, percentuale che sale al 49 al sud e nelle isole, con un 53% dei genitori che non contesta il fatto o no c`è, mentre il restante 47% borbotta ma accetta la situazione.
Insomma, il quadro delle cattive abitudini – con in testa sedentarietà e pessima alimentazione – appare davvero ampio: se dovesse permanere così com’è, per una non certo marginale fetta delle nuove generazioni l’entrata nel mondo degli adulti si prospetta davvero problematica.
Alessandro Giuliani

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