La Vie d’Adele, dice la critica, tocca corde molto sentite nella Francia di oggi e senza dubbio è fortemente d’attualità. Dai lunghi dialoghi con le sue coetanee fino al sesso rappresentato in maniera realistica, tra nudità e gemiti.
Il film, accolto alla proiezione stampa da applausi, aveva conquistato subito la critica francese guadagnando un record: ben 11 palme su il daily di Le film francais. Un record assoluto che vale per qualsiasi film di qualsiasi nazionalità. Resta da capire quanto questo sia potuto pesare sulla giuria internazionale anche perchè il film è esattamente l’opposto di quelli nello spirito del presidente Steven Spielberg. Ovvero non è per nulla familiare, è terribilmente parlato e ha anche scene di sesso lesbo lontane mille miglia da ET.
Questo il Palmares del 66° festival di Cannes:
Palma d’oro: LA VIE D’ADELE di Abdellatif Kechiche e, in via eccezionale, anche alle due protagoniste del film, Lèa Seydoux e Adèle Exarchopoulos.
Grand Prix: INSIDE LLEWYN DAVIS di Ethan e Joel Coen
Regia: Amat ESCALANTE per il film Heli –
Giuria: TALE PADRE, TALE FIGLIO di Hirokazu Kore-Eda
Attore: Bruce DERN per Nebraska di Alexander Payne
Attrice: Berenice BEJO per Il Passato di Asghar Farhadi
Sceneggiatura: Jia ZANGH KE per A touch of Sin
Palma d’oro per il miglior cortometraggio: SAFE di Byong- Gon Menzione speciale a 37/o 4S dell’italiano Adriano Valerio e a LE FJORD DES BALEINES di Whale Valley
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