Di fronte a un pericolo, a una situazione potenzialmente minacciosa per la nostra incolumità, saremmo in grado di mantenere la calma, di restare umani e razionali, oppure saremmo disposti a tutto, anche a uccidere pur di salvare la nostra vita? Dite di no, vi sembra impossibile? Eppure, pensate alla tristemente famosa strage allo stadio Heysel di Bruxelles nel 1985 durante la finale di Coppa Juventus-Liverpool, quando una quarantina di tifosi morirono calpestati da altri tifosi durante la fuga precipitosa degli spettatori a causa di una rissa sviluppatasi sugli spalti.
Pensate alle mobilitazioni di masse di cittadini ostili ad alcune minoranze della popolazione dalle quali si sentono minacciati, soprattutto in periodi di crisi economica, in particolar modo se opportunamente aizzate da governanti che amano cavalcare le paure inconsce collettive.
Insomma, la social catena solidale di leopardiana memoria appare come una pia illusione. Quando la nostra vita ci sembra in pericolo, la bestia che vive acquattata in noi viene fuori ed è pronta a sbranare chiunque arrivi a tiro.
Distopia o realtà?
Il libro che presentiamo questa settimana nella nostra rubrica Leggere lib(e)ri, parla proprio di questo: Il Condominio, di James Graham Ballard, è un romanzo distopico, nel quale gli uomini e le donne di una comunità apparentemente felice si trasformano in belve feroci.
In questo condominio di gran lusso – quaranta piani, piscine, centri commerciali, palestre – vivono circa duemila persone. Una vera e propria città che al suo interno riproduce le differenze di classe della società: ai piani più bassi i lavoratori, gli appartamenti sono piccoli e costano meno, ai piani intermedi la piccola borghesia, nei piani alti i ricchi. Una citta ideale dove tutti vivono in pace con se stessi e con gli altri. Basta, però, un niente, perché tutto si trasformi in un incubo. Ci si ritrova da un momento l’altro in un mondo di violenza primordiale, nel quale cessano di aver valore le leggi della società civile in favore della primitiva legge del più forte.
Ma quanto è attualizzabile una storia del genere? Ma quanto può essere usata come risorsa per i nostri alunni: solo per fare un esempio, come mutano e diventano aggressivi al massimo grado gli atteggiamenti dei cittadini dei paesi ricchi quando in un momento di crisi economica si sentono minacciati dai più poveri delle Terra. Per non parlare dei meccanismi che creano le psicosi collettive in tempi di pandemia. Insomma, un libro che può dare molti spunti di discussione da sviluppare in classe con i nostri alunni.