La polemica sul “Caso Montevarchi” si allarga.
Per i furbetti che non vogliono pagare la mensa scolastica, la pena è durissima e colpisce direttamente i loro figli che, a pranzo con i compagni, si vedranno servire solo pane e olio, frutta e una bottiglia di acqua. Consumati in un tavolo a parte destinato ai bimbi che si portano il pranzo da casa.
A questo proposito interviene la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli: “Faccio una ferma condanna sulla scelta fatta dalla sindaca”, ai microfoni di ‘6 su Radio 1’
“Non si può sempre far pagare pegno ai bambini – ha aggiunto – Vi rendete conto di cosa significhi per quel bambino, quella bambina, che non ha responsabilità, che non può porre rimedio alle scelte anche sbagliate dei propri genitori, trovarsi in una classe in cui viene differenziato il suo cibo rispetto a quello delle sue compagne e dei suoi compagni? Vuol dire umiliarlo, vuol dire fargli vivere una discriminazione e questo è inaccettabile, in particolare in un ambito scolastico, in una fase nella quale si deve invece sostenere inclusione, uguaglianza, rispetto, cioè far vivere ciascun bambino, ciascuna bambina, dentro un ambito educativo con grande e profondo rispetto”.
“Il governo intervenga perché ponga fine ad un fatto così discriminante ai danni di minori incolpevoli, come quello accaduto all’istituto Magiotti di Montevarchi. Non possiamo permettere che si creino disuguaglianze nei luoghi dell’apprendimento, dell’educazione e della crescita. Apprezziamo le parole di condanna della Ministra Fedeli ma si compiano atti concreti affinché non si ripetano più episodi del genere nelle scuole italiane”.
Lo dichiara Marisa Nicchi, deputata di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista a Montecitorio a proposito della decisione dell’amministrazione comunale di Montevarchi e favorita dalla Sindaca, di dare solo pane e olio per pranzo ai bambini i cui genitori sono morosi nel pagamento delle rette scolastiche all’istituto Magiotti.
“Da giorni, prosegue Nicchi, questi bambini sono costretti a subire una pubblica umiliazione, isolati in un angolo della mensa, come fossero responsabili del comportamento dei loro genitori. Sempre ammesso che i genitori possano pagare la mensa.
il Comune fa bene a esigere il pagamento delle rette, visto il disavanzo di cinquecento mila euro nel bilancio del Comune di Montevarchi accumulato con le morosità per servizi come la mensa e il trasporto scolastico, ma è sbagliata la soluzione individuata, conclude Marisa Nicchi, in quanto la strada dovrebbe essere quella di capire il disagio delle famiglie, in tutti i modi possibili e non certo quello di differenziare la mensa o il trasporto a dei bambini, che in ogni caso non hanno nessuna colpa”.
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