Se i genitori non pagano la mensa scolastica solo pane e olio ai loro figli.
Succede a Montevarchi, nell’Aretino.
Da lunedì scorso, scrive La Nazione, chi non è in regola con il pagamento potrà consumare solo la “fett’unta”, come in Toscana si chiama il pane con l’olio, unita a un po’ di frutta e a una bottiglietta d’acqua, da servire su un tavolo separato o in quello destinato a chi porta il pranzo da casa. La lista dei bambini morosi (6 su 380) è stata trasferita al dirigente scolastico e pare che un’insegnante abbia scelto di donare il suo pranzo a uno dei piccoli “morosi” e di consumare lei al suo posto il pane con l’olio.
Intervistata sul provvedimento, la sindaca, eletta alla guida di una giunta di centrodestra, ha difeso il provvedimento: «A giugno 2016 ho trovato un buco di circa 500 mila euro, derivante dalle morosità accumulate per mense e trasporti. Tengo a precisare che i genitori morosi non sono in difficoltà economiche, solo che con atteggiamento furbetto hanno accumulato mancati pagamenti».
E ha aggiunto: nessun bambino resta «senza mangiare o messo in un angolo perché vengono avvisati i genitori».
In ogni caso, fa sapere Save the Children, “il 48% degli alunni ancora non ha accesso al servizio mensa. In otto regioni la situazione è ancora più grave, con più di un bambino su due che non ne usufruisce”.
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