Panini (Cgil-Flc): “L’anno scolastico non può cominciare così”
Per chiarire la posizione del sindacato su portfolio e prove Invalsi, il segretario nazionale di Cgil-Flc prende spunto da una lettera aperta di una insegnante iscritta proprio alla Flc, pubblicata in questi giorni su diversi siti Internet.
“Sulle questioni prove Invalsi (ovvero la decisione del Direttivo dell’Ente), portfolio (ovvero quanto contenuto nella Direttiva del Ministero) ed altri argomenti apriremo le news del sito nazionale lunedì 21 agosto” annuncia Panini.
“Infatti – sottolinea il segretario nazionale della Flc – esse ci sono sembrate gravemente indicative di un anno scolastico che non può cominciare così”.
I problemi ai quali Panini fa riferimento sono proprio quelli da noi segnalati in due note pubblicate nei giorni scorsi: da un lato c’è la decisione del Direttivo dell’Invalsi, peraltro supportata dal provvedimento firmato il 25 luglio dal Ministro, di ribadire l’obbligatorietà della rilevazione degli apprendimenti degli alunni nelle classi del primo ciclo di istruzione; dall’altra c’è la previsione contenuta nella stessa direttiva ministeriale che conferma il portfolio come strumento di documentazione e valutazione del percorso formativo degli alunni.
Ma, in concreto, come intende muoversi Panini sulla questione ?
“Chiederemo al Ministro – spiega ancora il segretario – di intervenire con decisione e in coerenza con quanto da lui affermato in diverse occasioni sull’una e sull’altra questione. Dal canto nostro, nel caso in cui ciò non avvenisse o non fosse soddisfacente il risultato raggiunto, non esiteremo ad offrire le nostre indicazioni circa le decisioni da assumere per contrastare la riproposizione degli assurdi test Invalsi e di quel prodotto frutto della confusione pedagogica dei proponenti che è il portfolio morattiano”. Insomma, a leggere le dichiarazioni di Panini, sembra di capire che a settembre lo scontro fra sindacati (Cgil in particolare) e Ministro continuerà.
Evidentemente, secondo Cgil-Flc i “segnali di discontinuità” non sono ancora sufficienti. D’altronde Panini non ha mai nascosto le proprie simpatie per il movimento abrogazionista ed è comprensibile che la “strategia del cacciavite” non sia in grado di soddisfare tutte le componenti del suo sindacato.