Mentre il Comitato per la Scuola della Repubblica continua a raccogliere firme importanti a sostegno della proposta di legge per abrogare le "leggi Moratti" (è di queste ore la notizia che anche il presidente della Regione Emilia-Romagna ha dato la propria adesione), a sinistra si apre la polemica fra "riformatori" (che sostengono la necessità che la legge 53 venga corretta o anche profondamente modificata) e abrogazionisti "puri" (che ritengono che la legge debba cancellata "senza se e senza ma").
La più attesa fra le prese di posizione è certamente quella di Enrico Panini, segretario nazionale di Cgil-Flc che affida proprio alla nostra testata le sue prime dichiarazioni sulla questione.
"Su questo problema – premette Panini – la Cgil è impegnata da diverse settimane: nei Congressi in corso viene messo ai voti un documento votato all’unanimità dal Direttivo nazionale della Cgil che impegna l’organizzazione sulla cancellazione delle leggi Moratti, l’obbligo scolastico a 18 anni, l’autonomia scolastica; l’educazione degli adulti e su altro ancora (un piano specifico per l’infanzia, interventi specifici per università e ricerca, su iniziative specifiche rivolte agli alunni extracomunitari, …)"
E come procede il dibattito congressuale su questi punti ?
"Il documento sta riscuotendo dovunque voti e punte di consenso altissimo e, da posizione già praticata, diventerà posizione deliberata dal Congresso di un sindacato di cinque milioni di iscritti, il più grande sindacato d’Europa".
Insomma, Panini, lei firmerà la proposta di legge o no ?
"Sugli aspetti connessi ad istruzione ed università, considerata anche la forte articolazione di argomenti e proposte che FLC e Cgil mettono in campo, il mio impegno è per realizzare gli obiettivi indicati nel documento congressuale e quindi non firmerò la proposta del Comitato per la Scuola della Repubblica".
Allora, niente abrogazione, secondo lei…
"Niente affatto ! Il nostro sindacato da diverse settimane sta contribuendo anche alla raccolta di un milione di firme sotto un documento programmatico che, insieme a tanti altri, ho contribuito a scrivere e che è titolato "Cambiare si può". Il pacchetto dei soggetti che lo sostengono, laici e cattolici, è particolarmente significativo e il documento chiede, fra i dieci punti enunciati, anche l’abrogazione della legge Moratti".
In ogni caso non si può però sottacere il fatto che sulla proposta del Comitato della Scuola per la Repubblica i vertici nazionali di Cgil e Flc non sono propriamente compatti; come mai ?
"Francamente non capisco che cosa ci sia o non ci sia da sottacere se alcuni autorevolissimi dirigenti della Cgil decidono di sottoscrivere il documento del Comitato Scuola per la Repubblica visto che sui punti che ho espresso la Cgil non è solo compatta, è monolitica".
Non è questa l’impressione, però…
"In realtà, se analizziamo i fatti con animo sgombro, evitando il rischio che ogni volta un battito di ali a Pechino sia spiegato come un terremoto del 12° della scala Mercalli a Roma, è assolutamente piano nella dinamica di una grande organizzazione che ci sia chi ritiene opportuno firmare quel documento".