Il segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza mette in evidenza che “l’alto numero di bocciati nelle scuole medie inferiori e superiori segna il ritorno alla scuola del passato quella selettiva che lascia indietro i ragazzi e che produrrà una più alta dispersione scolastica”.
Pantaleo precisa: “nessuno mette in discussione la necessità di maggiore serietà e rigore nello studio; ma questo obiettivo presuppone una forte innovazione dei programmi, dei modelli didattici, del rapporto con i cambiamenti che investono la società. Ma finora nessuna vera riforma in tal senso è stata attuata dal Governo e gli stessi criteri di valutazione, adottati senza nemmeno un minimo di sperimentazione, sono molto discutibili”.
Il leader della Flc Cgil sottolinea che “sono state solo tagliate risorse che determineranno il licenziamento di migliaia di precari, la drastica riduzione di personale docente ed Ata, peggiorando ulteriormente l’offerta formativa e determinando ancora più bocciati nei prossimi anni. Da un lato si sostiene che bisogna contrastare i fenomeni di bullismo con il voto in condotta e dall’altro si lasciano le scuole incustodite per mancanza di personale”.
“La verità – aggiunge Domenico Pantaleo – è che si vuole presentare la scuola pubblica come incapace di formare e perfino di funzionare per finanziare le scuole private dove non esistono voti in condotta e si è ammessi agli esami senza alcun vincolo purché si paghi”.
Peraltro, il sindacato della Federazione lavoratori della conoscenza evidenzia che “giudicare la serietà di una scuola dal numero dei bocciati è come giudicare l’efficienza di un ospedale dal numero dei morti. E questo è tanto più vero in Italia dove il numero delle bocciature è storicamente direttamente proporzionale al numero degli abbandoni e della dispersione scolastica. Di questo dovrebbe essere cosciente un Ministro dell’Istruzione invece di spacciare per efficienza il fatto che tra bocciati e ‘rimandati’ nella scuola secondaria di primo e secondo grado italiana si supera ormai il milione di alunni”. Secondo la Flc Cgil “la dimostrazione della scarsa scientificità e della scarsa consapevolezza del Ministro è data proprio dai risultati degli esami di stato, che il Miur stesso ha diramato alla stampa in via provvisoria e ufficiosa: qui, dopo il 6% delle non ammissioni all’esame, il numero dei bocciati aumenta ancora di un 3% e complessivamente arriva al 9%. Lo scorso anno erano stati il 6% (3,5% non ammessi + 2,5% respinti all’esame). Eppure in questo caso si tratta di 15.000 ragazzi che erano stati ammessi con la media del sei. Era la regola nuova, valida da quest’anno”.
Partendo da questa premessa “logica avrebbe voluto che ad una più rigida selezione in entrata (e infatti le non-ammissioni erano pressoché raddoppiate rispetto all’anno precedente) dovesse corrispondere un successo maggiore in uscita. Invece no! Questo dimostra che i criteri di valutazione varati da questo Ministro, fondati sull’aritmetica più che sulla didattica fanno acqua da tutte le parti”.
“Comunque la si rigiri – conclude il sindacato guidato da Pantaleo – il Ministro con le sue dichiarazioni pro-selezione e le sue alchimie aritmetiche si porta una grande responsabilità di questo disastro annunciato. Il quale, purtroppo, non si limita agli esami di Stato. Basta ricordare i dati relativi all’obbligo scolastico di quest’anno, con il 6% di bocciati in prima e seconda media e il 18% di bocciati a giugno in prima e seconda superiore”.