Quella che doveva essere una opportunità per reclutare nuovi docenti, si è invece trasformata in una operazione caotica e senza il suo originario obiettivo, quello cioè di accertare la reale preparazione di concorrenti.
La fretta e l’approssimazione dei presunti esperti hanno generato non solo confusione e incertezze, ma anche sfiducia e sconforto fra i partecipanti alle prove preselettive ai Tfa.
Chiarezza dunque chiede Panataleo al ministro e di esplicitare al più presto i criteri che hanno guidato il pool di esperti miniseriali nella definizione dei quiz, anche perché tale approssimazione ha ingenerato diffidenza sia fra coloro che hanno superato le prove e sia nei respinti.
E in mancanza di certezze e di chiarimenti inequivocabili la Flc.Cgil è pronta ad avviare contenziosi nei confronti del Miur, affidando ai propri uffici legali lo studio dei casi più controversi.
Questo quanto scrive Pantaleo a Profumo.
Tuttavia una riflessione è d’obbligo e nasce spontanea leggendo i tanti comunicati di chi ha superato i Tfa e che ora si vede affiancato da altri concorrenti o addirittura superato nei punteggi: chi tutela dunque la Flc-Cgil, dal momento che in ogni competizione c’è un perdente e un vincitore? E i vincitori iniziali come giudicheranno questa presa di posizione così netta della Flc-Cgil, a parte naturalmente la richiesta legittima di trasparenza sia nella scelta degli esperti, dei costi sostenuti e della logica complessiva seguita?
La lettera
Onorevole Ministro Profumo,
La FLC CGIL ha accolto favorevolmente le scuse che Ella ha voluto produrre agli aspiranti che sono stati danneggiati dalla cattiva formulazione dei test delle prove di preselezione per l’accesso ai TFA.
La FLC CGIL ha sperato che il lavoro di revisione della commissione appositamente insediata restituisse certezza di diritto a quanti hanno affidato in questi mesi le loro speranze di lavoro nella scuola al conseguimento della necessaria abilitazione.
Il risultato ottenuto non ha prodotto l’esito delle speranze ed ha alimentato se possibile ancora più sfiducia nei concorrenti, a cominciare da coloro che avevano superato le prove nella prima istanza.
Poiché non è pensabile che si possa passare alla fase successiva, cioè le prove di accesso, senza che siano chiari i procedimenti che la commissione ha adoperato per la revisione delle domande, la FLC CGIL chiede che vengano pubblicati i criteri utilizzati per la revisione stessa e per l’assegnazione dei punteggi.
La FLC CGIL in assenza di tali doverose informazioni avvierà il contenzioso necessario a ripristinare trasparenza e diritti, senza i quali è molto difficile che si possa procedere sulla strada del riconoscimento del merito.
La FLC CGIL confida nell’accoglimento della richiesta e Le porge distinti saluti.
Domenico Pantaleo
Segretario Generale FLC CGIL
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