Tentare forzature o prendere in ostaggio i precari per far passare quei provvedimenti, che cancellano diritti costituzionali fondamentali e riportano indietro la scuola pubblica, sarebbe da irresponsabili. È tempo di aprire un reale confronto per stabilizzare i precari attraverso un piano pluriennale e definire un progetto condiviso di cambiamento del nostro sistema di istruzione nell’interesse generale del Paese.
I posti realmente disponibili sono almeno 134.000 e potrebbero essere ancora di più se si decidesse di stabilizzare anche sugli spezzoni. Quindi le 100 mila immissioni in ruolo non sono un favore del Governo ma una necessità per far funzionare meglio le scuole. La propaganda del Governo non regge alla prova dei fatti perchè in realtà i posti per le stabilizzazioni ci sono già anche senza ricorrere all’organico potenziato (leggi la nostra elaborazione). Se invece Renzi sceglierà la via dei voti di fiducia non ci fermeremo e oltre a continuare le mobilitazioni con l’inizio del nuovo anno scolastico siamo pronti a mettere in campo tutte le iniziative per contrastare l’attuazione di una legge inaccettabile, incostituzionale e che non stabilizza i precari.
I nostri uffici legali sono pronti ad attivare le vertenze per le stabilizzazione sulla base della sentenza della Corte di Giustizia Europea e del pronunciamento della Corte Costituzionale previsto il 23 giugno 2015.
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