ll Governo e il Senato prendano atto che sul disegno di legge della brutta scuola non c’è consenso ed evitino di provocare a settembre il caos in tutte le scuole.
Il voto delle regionali è un chiaro segnale al Governo di ostilità del mondo della scuola rispetto a un provvedimento che riporta indietro la scuola pubblica.
La forte astensione dal voto è il sintomo di una distanza abissale tra governanti e governati anche per effetto della sottovalutazione della questione morale.
Le logiche autoritarie, come quelle presenti nel disegno di legge, e il tentativo di imporle senza alcun confronto determinano solo sfiducia e rabbia. Si faccia un decreto sulle assunzioni e si apra un vero confronto per cambiare radicalmente e con i tempi necessari il disegno di legge.
Non bastano piccoli aggiustamenti rispetto a un impianto inaccettabile e incostituzionale in molte parti. Tutte le organizzazioni sindacali, gli studenti e tantissime associazioni hanno avanzato critiche e proposte serie e concrete. I veri conservatori sono quelli che hanno scritto il testo di legge perchè pensano a una scuola sempre più disuguale con meno libertà, democrazia e diritti.
La mobilitazione continua e il 5 giugno sarà un’altra straordinaria giornata di lotta unitaria, diffusa in cento città su tutto il territorio nazionale, che anticiperà lo sciopero degli scrutini e tante altre iniziative in cantiere.
Non ci rassegneremo e non ci fermeremo perché sappiamo di avere la ragione e il consenso dalla nostra parte.
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