Se qualcuno pensava che questa legge di stabilità 2016 potesse porre rimedio ad alcune storture della legge 107/2015 e potesse fornire risposte convincenti per quanto riguarda il rinnovo del contratto della scuola, possiamo affermare che si sbagliava di grosso!
A tal proposito riportiamo alcune dichiarazioni di Mimmo Pantaleo Segretario nazionale della Flc Cgil: “Una legge di stabilità iniqua e penalizzante per i settori della conoscenza”. Nonostante la sentenza della Corte Costituzionale, asserisce il leader della Cgil scuola, non si intendono rinnovare i contratti pubblici. I 200 milioni previsti per i rinnovi contrattuali sono una miseria e un’umiliazione per i lavoratori, perfino inferiori allo stanziamento per ridurre le tasse sul salario di produttività nella contrattazione aziendale. Si eliminano le tasse sulla prima casa anche per i ricchi, si concedono tagli di imposte sostanziosi alle imprese ma nulla per cambiare la legge sulle pensioni, per i contratti pubblici, per il diritto allo studio, per il precariato e per gli investimenti nei settori della conoscenza. Si mette in discussione il diritto alla salute ma anche ad una istruzione di qualità. È necessario rispondere con un’ampia mobilitazione unitaria per conquistare il contratto, cambiare la pessima legge sulla scuola peraltro priva di risorse per l’attuazione delle deleghe, investire più risorse in Università, Scuola, Ricerca e AFAM superando il precariato e garantendo a tutti l’accesso all’istruzione”.
In buona sostanza Mimmo Pantaleo sta pensando ad una stagione di protesta unitaria che con ogni probabilità potrebbe sfociare, in novembre, in un grande sciopero generale. Una reazione simile a quella di Pantaleo è stata registrata anche in casa Cisl scuola e nella Uil scuola. A quanto pare il governo Renzi, che sembra essere troppo filo Confindustria, ha il merito di mantenere unito il fronte sindacale, tanto da rischiare di fare riuscire, dopo quello del 5 maggio 2015, un altro grande sciopero della scuola. Sarà molto difficile, ma a volte i miracoli avvengono!
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