Tutto è pronto in casa Flc per dare il via ad una serie di iniziative finalizzate a rimettere la scuola (ma non solo) al centro del dibattito politico e sindacale.
Iniziative che si intrecciano però con le polemiche che proprio in questi giorni coinvolgono il sindacato confederale e i sindacati di base.
Ne parliamo con Mimmo Pantaleo, segretario nazionale del sindacato.
La prima iniziativa in programma è l’assemblea nazionale dei precari della conoscenza che si terrà sabato 15 a Roma. Di che si tratta ?
Pantaleo: “Sarà una assemblea di tutti i precari che operano nei settori pubblici e privati della conoscenza; l’obiettivo è quello di mettere in campo una proposta politica complessiva proprio sulla questione del precariato nella conoscenza”
In che modo pensate di raggiungere l’obiettivo ?
Pantaleo: “Bisogna pensare ad un piano di iniziative a sostegno della proposta sindacale. Lo sottolineo: in gioco non c’è solo la scuola, ma l’intero settore dalla conoscenza, dall’università alla ricerca. Il nostro progetto è quello di creare un coordinamento nazionale del precariato, come peraltro è stato evidenziato anche nel corso del congresso nazionale della Cgil”
Ma si tratta di una assemblea per i soli iscritti ?
Pantaleo: “Assolutamente no, l’iniziativa è della Flc, ma ovviamente siamo interessati al confronto con altri soggetti”
Passiamo ad un altro tema, la polemica con i Cobas sullo sciopero degli scrutini
Pantaleo: “Ma non c’è nessuna polemica ! I fatti sono semplici e chiari: un’altra organizzazione sindacale ha indetto uno sciopero; noi, in una lettera interna, ci siamo limitati a spiegare per quali motivi non condividiamo questa forma di lotta; da parte nostra non c’è né boicottaggio né tanto meno crumiraggio”
Veniamo al dunque: se vostri iscritti decidessero di partecipare allo sciopero, come vi comporterete ?
Pantaleo: “Non faremo proprio nulla. Non sarebbe la prima volta che ad uno sciopero di un certo sindacato partecipassero anche iscritti ad altri sindacati. L’adesione allo sciopero è un fatto individuale, ogni lavoratore è del tutto libero di comportarsi come ritiene”
Ma allora perché avete scritto che lo sciopero degli scrutini è sbagliato ?
Pantaleo: “Mi pare che una grande organizzazione abbia non solo il diritto ma il dovere di intervenire nel dibattito politico sindacale e di dire come la pensa
rispetto alle iniziative e alle forme di lotta da intraprendere. Ripeto: la polemica mi pare del tutto fuori luogo”.