Tensioni fra docenti e atteggiamenti minacciosi di taluni presidi, scioperi e comunicati di fuoco: cosa succede nella scuola in prossimità delle prove Invalsi?
Un clima non favorevole né al dialogo né a un corretto svolgimento delle prove stesse.
In alcune scuole il Collegio dei docenti è stato tenuto all’oscuro, in altre, dove la maggioranza si era rifiutata di somministrare i test, i compiti sono stati scaricati d’ufficio sulle spalle dei singoli docenti, mentre c’è pure chi minaccia sanzioni disciplinari o addirittura denunce.
Questo il tenore della lettera di Pantaleo al minsitro Profumo, mentre il nostro sito pubblica il comunicato Cobas per aderire allo sciopero del 9-11-16 maggio proprio per boicottare i test, dando così ai professori l’alibi dello sciopero e sollevandoli da eventuali ritorsioni.
Contro i “renitenti”, dice ancora Pantaleo, viene brandito il Decreto Semplificazioni che all’art. 51 recita: “Le istituzioni scolastiche partecipano, come attività ordinaria d’istituto, alle rilevazioni nazionali degli apprendimenti degli studenti”
Ma proprio nel contesto della approvazione di quel Decreto, tramite un ordine del giorno, il Governo ha assunto l’impegno di procedere verso un sistema di rilevazioni a campione, ma a quanto pare non se ne tiene conto, cosicchè in tutto questa evidente scompiglio e mancanza di certezze dal ministero non vengono parole di chiarezza.
Se non si affronta il tema della valutazione con la giusta serenità e il giusto accordo, in un quadro di articolata partecipazione delle scuole dove sia pienamente coinvolto il Collegio docenti, ad ogni indizione delle prove ci saranno sempre tensioni, come l’anno scorso e come sta avvenendo puntualmente quest’anno.
Dice a questo punto Pantaleo: Ciò che sta avvenendo è intollerabile. Il Ministro intervenga. Si rassereni la situazione, la si sgombri dagli aspetti grotteschi e si lavori seriamente e responsabilmente ad un sistema di valutazione degno di questo nome, nel quadro di corrette relazioni sindacali.
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Roma, 7 maggio 2012
Al Ministro dell’Istruzione,
Università e Ricerca
Prof. Francesco Profumo
e p.c.
Al Capo Gabinetto
Dott. Luigi Fiorentino
Al Capo della Segreteria tecnica
Dott. Giuseppe Cosentino
Oggetto: rilevazioni Invalsi
Gentile Ministro,
giungono numerose segnalazioni alla nostra organizzazione sindacale relative a minacce di sanzioni disciplinari o addirittura di denunce penali nei confronti di quei docenti che si rifiutano di somministrare e/o di correggere i test INVALSI.
Accade anche in situazioni in cui la rilevazione nazionale Invalsi e i relativi adempimenti non sono stati oggetto di delibera del Collegio dei Docenti o dove vi è stata una delibera negativa.
A tutto cio’ si aggiungono interventi estemporanei e sbagliati nel merito quale ad esempio la nota del Direttore dell’USR Sardegna, nella quale si pretende di fornire interpretazione autentica delle parti del contratto nazionale relative agli obblighi di servizio dei docenti.
Ancora una volta quindi, intorno alla rilevazione Invalsi, si è determinato un clima di tensione che si sarebbe potuto e dovuto evitare. Assistiamo, al contrario, a interventi autoritari agiti o minacciati da parte dell’Amminsitrazione, mentre non è ancora stato dato alcun seguito all’ordine del giorno assunto dal governo di cui Lei fa parte che impegna il governo stesso a procedere verso un sistema di rilevazioni a campione.
La FLC CGIL ritiene questo modo di procedere improprio ai fini della promozione di una cultura della valutazione, controproducente rispetto alla messa in opera di un sistema di valutazione nazionale, intollerabile dal punto di vista sindacale.
Siamo a sollecitare un Suo intervento urgente teso ad eviatre ulteriori elementi di conflitto e contenzioso dei quali la scuola italiana, vessata da anni di politiche miopi, davvero non ha bisogno. C’è bisogno invece di un messaggio responsabile e rasserenante che Lei certamente saprà dare.
Attendiamo con l’urgenza che la gravità della situazione richiede, un Suo riscontro.
Domenico Pantaleo
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