Pantaleo: grave il caso dei 400 alunni rifiutati da un alberghiero di Palermo
Si è spostato a livello nazionale l’attacco della Flc-Cgil al ministero dell’Istruzione sul caso dei 400 alunni provenienti dalla terza media, a cui la dirigente dell’istituto alberghiero ‘Piazza’ di Palermo, la professoressa Maria Frisella,
avrebbe negato l’iscrizione per carenza di unità di personale Ata e pericoli alla sicurezza. Il 14 luglio Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, ha speso parole al vetriolo verso il ministro dell’Istruzione, perché sulla gestione del caso avrebbe mostrato poca prontezza e “non si è degnata di rispondere a un’interrogazione parlamentare“. Il leader dei lavoratori della conoscenza se l’è quindi presa con il direttore scolastico della Sicilia, Guido Di Stefano, perché si sarebbe limitato a mandare “un’ispezione, una risposta burocratica a un problema i cui tempi di soluzione sono strettissimi“.
Secondo Pantaleo le colpe della dirigente dell’Ipsia palermitano sarebbero state invece tali da motivare un intervento immediato: la professoressa Frisella avrebbe dimostrato “non solo incompetenza, ma anche arroganza: ha avviato – ha sottolineato il segretario – quattro provvedimenti disciplinari infondati a una Rsu eletta nelle liste Flc-Cgil che ha messo in discussione il suo operato“.
A rendere particolarmente grave, agli occhi del sindacato, la linea scelta dalla dirigente sarebbe stata la trascuratezza con cui 400 ragazzi sono stati “respinti da una scuola pubblica” per “una micidiale miscela: una politica scolastica nazionale inesistente giocata tutta su tagli e furia ideologica e una performance professionale che, in linea con le pressioni e gli anatemi governativi, declina responsabilità e respinge i problemi. Invece di risolverli“. In questo caso il cocktail tagli-burocrazia, sostiene sempre il sindacato, è diventato ancora più indigesto perchè attuato “in un quartiere a rischio del capoluogo siciliano, lo stesso nel quale e stato ucciso padre Pino Puglisi: ci si aspetterebbe un intervento tempestivo del ministro e una convocazione immediata della dirigente. Ma viale Trastevere – ha concluso Pantaleo – non ha orecchie per sentire“.
Come già rilevato, le critiche della Flc-Cgil sembrerebbero lecite, soprattutto perchè la giustificazione del dirigente scolastico nel rifiutare centinaia di iscrizioni appare davvero sterile: come previsto dalla normativa scolastica, il numero di collaboratori scolastici ed amministrativi è infatti legato a quello di di iscritti e, conseguentemente, agli organici dei docenti. E poiché il ‘Piazza’ si ridimensionerà di oltre il 15% (le classi del prossimo a.s. da 99 diventeranno 82 complessive) è praticamente scontato che la quantità di personale Ata si ridurrà ulteriormente. Anche a livello locale, quindi, la priorità di attuare tagli e risparmiare va ad inficiare il motivo primario del servizio scolastico: in questo caso, trattandosi di un istituto superiore professionale, formare dei giovani e prepararli al meglio, culturalmente e come competenze, all’inserimento del mondo del lavoro o della specializzazione post-diploma. Sbarrargli la porta, dire che non la loro iscrizione non è possibile solo perché non c’è adeguata sorveglianza e supporto amministrativo, equivale ad alzare bandiera bianca. Non basta indicargli una scuola analoga, magari distante, oppure un altro indirizzo di studi. Ancora di più perché in certe zone del Paese le alternative spesso sono rappresentate da incroci pericolosi.