Attualità

Paola Concia, suor Monia Alfieri e Paola Zerman subito rimosse dall’incarico; dalla Lega si chiedono le dimissioni di Valditara

Dopo la “tegola” del parere contrario del CSPI sulla riforma della filiera tecnologico-professionale, sul ministro Valditara si scatena una vera e propria bufera politica.
L’annuncio dell’incarico Paola Concia, suor Monia Alfieri e Paola Zerman come coordinatrici del progetto “Educare alla relazione” ha scatenato immediatamente le proteste di gran parte della maggioranza di Governo.
Alcuni esponenti della Lega sono arrivati a chiedere le dimissioni del Ministro, come per esempio il consigliere regionale di Emilia-Romagna Montevecchi; i bene informati dicono che in questo momento, nelle chat dei parlamentari di Lega e di Fratelli d’Italia, la parola d’ordine è “Valditara deve andarsene”.
Nel tentativo di calmare gli animi, il Ministro ha già fatto una dichiarazione che ha quasi dell’incredibile: “Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l’incarico di garanti del progetto ‘Educazione alle relazioni’ a suor Monia Alfieri, Paola Concia e Paola Zerman”.
“Il progetto – aggiunge Valditara in una nota diffusa dall’agenzia Dire – andrà avanti senza alcun garante. Nel suo svolgimento concreto si continuerà il dialogo con le associazioni rappresentative dei genitori, dei docenti e
degli studenti”.

Tutto è bene quel che finisce bene, dirà qualcuno; ma è proprio così?
Senza voler alimentare teorie complottiste, c’è però da farsi una domanda molto semplice: chi aveva suggerito al Ministro i tre nomi, e in particolare quello di Paola Concia? Oppure il Ministro ha deciso in perfetta solitudine?
Difficile dare una risposta a questa domanda, ma la sensazione è che il nome di Paola Concia sia arrivato al Ministro da qualcuno che ha voluto somministrargli una vera e propria “polpetta avvelenata” (non sarebbe la prima volta nella storia delle vicende ministeriali).
Ne potremo capire qualcosa di più nei prossimi giorni se il Ministro dovesse annunciare qualche cambiamento importante nell’organigramma del Ministero.

Reginaldo Palermo

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