Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet è intervenuto all’interno del programma Tagadà su La7. Qui ha parlato di vari temi, dalla stretta attualità, alla società, fino al conflitto israelo palestinese. C’è stato spazio, come avviene spesso, anche per la scuola.
“La rivoluzione non vuol dire spaccare il mondo o lanciare la pappa al pomodoro sui quadri di Van Gogh. L’arte si rispetta sempre. Io sono cresciuto con maestri molto radicali”, ha esordito, con la solita verve polemica, parlando di attivisti ecologisti.
Poi Crepet ha parlato del mondo “fiabesco e politicamente corretto” in cui vivono i bambini di oggi. “Abbiamo cancellato il gioco, lo abbiamo ucciso, a favore di un solipsismo. Se si gioca si impara a perdere. Abbiamo pensato persino di cancellare i voti a scuola, che è una follia. Prendere quattro può essere un dispiacere, ma perché togliere anche l’otto, che forse è una gioia?”.
E, sull’educazione sessuale dei giovani: “Mesi fa ci siamo riempiti la bocca delle ore dei buoni sentimenti. Cosa abbiam fatto? Niente. Sette mesi dopo una ragazza di sedici anni ha meno bisogno di educazione sessuale del 2023? Allora perché non farla ballare a scuola?”, ha concluso.
Crepet, mesi fa, ha ribadito ciò che pensa in merito alla possibile eliminazione dei voti scuola con una potente similitudine, citando un celebre tennista: “Io sono per una scuola esigente, per un’educazione esigente. Se io sono esigente tu crescerai esigente. Essere esigenti fa fare le cose al meglio. Togliere i voti è come dire a Sinner: ‘Domani giochi e non ci sono i punti, non c’è il tabellone’. E allora cosa vai a fare?”.
“Morte, dolore di questi giorni: bisogna spiegarli ai ragazzi, spiegare che esiste questo. Nel cielo ci sono le nuvole, non possiamo toglierle, diventa banale e scorretto. Bisogna navigare sapendo che c’è un porto dove ci possono essere persone amiche o no. Non bisogna smettere di navigare per questo. La nostra anima è indocile, dobbiamo sbattere contro gli ostacoli. Ci sono sconfitte importantissime nella vita così come ci sono vittorie pericolose”, ha aggiunto lo psichiatra, spiegando perché è importante che, nella vita, siano presenti anche degli ostacoli.
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