Il regista napoletano Paolo Sorrentino, che ha diretto il film “Parthenope“, al momento nelle sale italiane, è stato ospite della trasmissione “In Altre Parole” di La7. Qui il 54enne ha lodato la nuova generazione, facendo un confronto con la precedente.
Gramellini concorda
“I ragazzi di oggi sono nettamente migliori di quando io avevo 17/18 anni, sono estremamente intelligenti e colti. Ci sono molti luoghi comuni sui giovani”, queste le sue parole. “C’è un livello molto più alto di quello che crediamo”.
A questo punto è intervenuto il conduttore Massimo Gramellini: “L’ho notato anche io andando nelle scuole. Proprio quest’ultima generazione, proprio quella cresciuta con i telefoni, che dovrebbe essere deviata. La televisione commerciale forse non era tanto meglio”.
Massimo Ghini pensa l’opposto
L’attore Massimo Ghini, invece, ha detto praticamente l’opposto. Quest’ultimo qualche settimana fa ha detto: “Io rispetto ai miei figli per preparazione sembro un professore di filologia romanza. Io ho solo una laurea ad honorem e solo la maturità. Ma quando dico una cosa ai miei figli vedo che non sono preparati o vanno su Wikipedia. Io vengo da una scuola nozionistica in cui però ci facevano studiare. La differenza di preparazione culturale è enorme”.
Il monologo sarcastico di Paolo Sorrentino sulla scuola
Ha avuto molto successo, l’anno scorso, un monologo molto sarcastico che il regista premio Oscar Sorrentino ha recitato, interpretando sé stesso, nel corso della seconda puntata della serie televisiva di Sky ‘Call My Agent-Italia‘, versione italiana della serie francese ‘Dix pour cent’.
Le parole del regista partenopeo, che hanno proprio a che fare con la scuola e in particolare con le riunioni tra docenti e genitori, hanno attirato molti commenti, perlopiù positivi.
Nell’episodio Sorrentino, con il solito velo tragicomico e satirico che lo contraddistingue, ha descritto gli incontri scuola famiglia come “la cosa più prossima alla morte”. Ecco il motivo: “Nella scuola si può trovare il sentimento più orrendo dell’essere umano: l’entusiasmo immotivato”.