“Diventate poeti di pace”: sono le parole rivolte da Papa Francesco ad oltre 6mila alunni, docenti e dirigenti scolastici appartenenti a più di 110 scuole della Rete nazionale delle Scuole di Pace che lunedì 28 novembre, giunti da 17 regioni italiane, hanno gremito l’Aula Paolo Sesto del Vaticano.
Intervenendo all’evento “Per la pace con la cura”, il Papa ha detto: “spesso parliamo di pace quando ci sentiamo direttamente minacciati, come nel caso di un possibile attacco nucleare o di una guerra combattuta alle nostre porte. Così come ci interessiamo ai diritti dei migranti quando abbiamo qualche parente o amico emigrato. E perché ci sia la pace, come dice bene il vostro motto, bisogna ‘prendersi cura’”.
Papa Francesco ha quindi rimarcato l’opera preziosa che hanno prodotto nella loro vita Martin Luther King e Giovanni XXIII; quindi si è soffermato sulla parabola del buon samaritano spiegando che l’altro da sé va aiutato sempre e comunque: “In realtà, la pace ci riguarda sempre, sempre”, ha rimarcato il Santo Padre tra gli applausi dei presenti.
Al Papa sono stati consegnati doni simbolici che testimoniano l’impegno del mondo della scuola ad essere artigiani di pace, tra cui molti fiori di carta con scritti sui petali messaggi di pace.
Prima dell’arrivo del Papa si era svolto un minuto di silenzio per le vittime di tutte le guerre e le ingiustizie.
Sul palco si sono susseguiti numerosi ospiti, tra cui Josè Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della Cultura e l’Educazione, Flavio Lotti, coordinatore della Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità, Marco Moroni, custode del sacro convento di San Francesco d’Assisi, Andrea Ferrari, presidente del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Italo Fiorin, presidente della Scuola di Alta Formazione “Educare all’Incontro e alla Solidarietà” della LUMSA di Roma
Tutti si sono detti d’accordo sulla guerra da considerato come la massima rappresentazione di mancato rispetto dei diritti e della dignità di ogni uomo e ogni donna, la necessità di far tacere le armi nel conflitto Russia Ucraina.
È stato ribadito che la pace è il bene più grande che stiamo perdendo e che tutti dobbiamo imparare a ricostruire, attraverso la cura della vita, degli altri, della comunità, dell’ambiente e del pianeta che dobbiamo far diventare la nostra stella cometa.
A questo scopo è importante ristabilire il Patto educativo con il mondo della scuola e non solo: la cura e l’educazione dei giovani non può essere “scaricata” sulla scuola ma deve essere assunta da tutta la comunità.
A condurre l’evento sono stati i dirigenti scolastici e coordinatori della Rete Nazionale Fabiana Cruciani e Aluisi Tosolini.
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