Papa Francesco è tornato a parlare di scuola, e stavolta si è concentrato sul rapporto tra genitori e docenti, all’ordine del giorno. Il pontefice lo ha fatto incontrando una delegazione della casa editrice “La Scuola“, fondata con il contributo del papà di san Paolo VI, oggi, 21 novembre, in Sala dei Papi. Lo riporta Vatican News.
Francesco ha rilanciato ancora una volta l’appello ad “un patto educativo” che metta insieme famiglie, scuole e società. Riprendendo una sua catechesi, il Santo Padre ha ricordato come l’apprendimento non consista nel “riempire la testa di idee, ma nell’accompagnare e incoraggiare gli studenti nel cammino di crescita umana e spirituale”.
Francesco ha aggiunto un aneddoto personale a braccio. “Una volta io ho detto una parolaccia – avevo 9 anni – alla maestra. Chiama mamma. Parlarono e poi mi chiamarono. La mamma mi disse: ‘Chiedi scusa alla maestra’. Io chiesi scusa. E sono tornato in aula felice che era andata così facile, ma non era vero. Il secondo atto dell’opera è quando sono arrivato a casa”.
“C’era un’unità, no? Oggi tante volte è a rovescio, no? I genitori vanno a lamentarsi perché la maestra ha fatto questo al bambino, è terribile quello. Ma tornare a quei ricordi ci fa bene”, ha aggiunto, facendo riferimento a molti fatti di cronaca recenti che vedono genitori all’attacco contro i docenti in difesa dei figli.
Ecco le parole del Santo Padre di qualche settimana fa sulla didattica: “La globalizzazione attuale comporta un rischio per l’istruzione, cioè l’appiattimento su determinati programmi spesso asserviti a interessi politici ed economici. Questa uniformità – ha proseguito Papa Francesco – nasconde forme di condizionamento ideologico, che falsificano l’opera educativa, rendendola strumento per fini ben diversi dalla promozione della dignità umana e dalla ricerca della verità”.
Per il Papa “non possiamo cambiare il mondo se non cambiamo l’educazione”. Poi il Pontefice ha ricordato “un proverbio africano” che afferma che “per educare un bambino serve un intero villaggio: costruiamo dunque un ‘villaggio dell’educazione’, dove condividere l’impegno a promuovere relazioni umane positive e culturalmente valide”. “Educare è un’avventura, una grande avventura”, ha concluso il Santo Padre.
Il Papa, come riporta Vatican News, ha esordito riconoscendo il “particolare interesse per la Chiesa” suscitato dall’incontro, volto a promuovere il “metodo pedagogico del “del service-learning, o ‘apprendimento nel servizio’, coltivando la responsabilità comunitaria degli studenti attraverso progetti sociali, che fanno parte integrante del loro percorso accademico”.
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