Nuove formule per insegnare sono state presentate a Roma al termine dell’hackathon di Scholas Occurrentes , la fondazione creata da Jorge Mario Bergoglio che promuove l’integrazione sociale e l’educazione. Il gruppo di Behaviour Labs ha pensato ad aule multisensoriali, con schermi alle pareti e superfici sensibili al tatto per includere meglio gli alunni con disabilità, oppure a piattaforme online dove i bambini possano accedere e trovare materiali per ricerche e compiti realizzati da loro coetanei.
Hi-tech e idee innovative, i due ingredienti che i partecipanti a questa maratona tecnologica di 48 ore dovevano mescolare nella loro ricetta per realizzare la scuola del futuro con classi senza pareti, aperte al mondo.
In gara, si legge su La Stampa, c’erano insegnanti, genitori, social media manager, startupper ed esperti di informatica come, Marta Serprieti di CodemotionKids , che da due anni insegna nelle scuole di Roma scrittura di codici, robotica ed elettronica. «Per noi l’aula senza barriere significa portare la scuola dappertutto, mettendo in Rete, accessibili a tutti, contenuti open-source prodotti in classe».
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Il progetto suo e del suo gruppo di lavoro di chiama Grabbit, unione di “grab”, in inglese “scava” e “rabbit”, coniglio. «Punto di partenza è un manifesto in cui si dice che le lezioni che fanno parte di Grabbit devono utilizzare un linguaggio semplice e richiamare esempi universali, comprensibili da tutti – spiega -. Poi c’è una parte tecnologica: i diversi contenuti saranno accompagnati da un link che li rimanda al nostro movimento globale». Per trovare i corsi basterà andare su Google e digitare, per esempio: «Teorema di Pitagora Grabbit». Et voilà la spiegazione passo dopo passo.
Altri team hanno pensato a uno speciale kit per rendere le classi più multiculturali o ancora a piattaforme per dialogare con bambini che vivono dall’altra parte del mondo.
Le migliori idee presentate, scrive La Stampa, saranno incubate all’interno di Scholas Lab , l’acceleratore di idee senza scopo di lucro di Papa Francesco, nato l’anno scorso a Madrid all’interno la sede spagnola di Scholas Occurrentes. Dentro Scholas Lab sta già crescendo iOsmosi : è un software che aiuta i bambini ad apprendere più velocemente le lingue straniere attraverso giochi e quiz.