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Il Papa rifiuta di benedire un cane, a chiederlo è stata una docente: “Le cose sono andate diversamente”

Sono emersi dei dettagli sulle generalità della donna che ha chiesto a Papa Francesco di benedire il proprio cane, così come raccontato dallo stesso pontefice lo scorso venerdì, 12 maggio, agli Stati Generali della Natalità, davanti alla premier Giorgia Meloni. La donna si chiama Simona Rosati ed è un’insegnante di scuola dell’infanzia sambenedettese. A riportarlo Il Messaggero.

La vicenda

La docente ha cercato di dare la sua versione, minimizzando la vicenda, che ha letteralmente alzato un polverone: “Le cose – spiega Rosati – sono andate un po’ diversamente da come sono poi state strumentalizzate sui media e soprattutto sui social: io ho preso il rimprovero del Papa come quello di un nonno che lo ha fatto con il sorriso sulle labbra e sono invece dispiaciuta per tutto quello che gli hanno detto”.

Tutto è avvenuto lo scorso 4 aprile: era la terza volta che la docente si trovava a Roma per incontrare il Papa. La donna si trovava in piazza San Pietro, sul sagrato, in prima fila, insieme alla zia, una collega e la figlia di quest’ultima con stretta addosso la borsetta dove c’era appunto, la cagnolina, che si chiama Mialma. “Così risulta registrata – dice l’insegnante – per tutti i miei amici semplicemente Mia. Papa Francesco si è avvicinato come fa con tutte le persone che si trovano in quella posizione, ha benedetto la ragazza che era con noi e la mia amica. Io gli ho porto anche un mazzo di fiori, dove c’era anche la foto di un’altra amica che purtroppo morta di recente per via di una brutta malattia. Quando lui ha allungato la mano per sfiorare la mia, il cagnolino è spuntato e gli ho detto in spagnolo che si trattava di Mialma appunto e lui e mi ha risposto di cambiarlo in ‘Mia’, un nome più adatto a un cagnolino”.

“Ho pensato si stesse comportando come mio nonno”

Insomma, la loro è stata un’interazione alquanto normale, e per la proprietaria dell’animale non c’è stato nulla di fastidioso. “Sono molto devota al Papa e ho pensato che si stesse comportando come mio nonno che quando mi doveva dire una cosa lo faceva apertamente”, ha detto. La maestra si sente molto dispaciuta da come i media hanno creato un vero e proprio caso mediatico. Molte persone hanno criticato il pontefice, accusandolo di non avere alcuna sensibilità nei confronti degli animali.

“Ho letto cose bruttissime nei confronti del pontefice e questo mi rattrista. Quanto accaduto ha dato la possibilità a persone cattive di offenderlo e questo davvero mi ha fatto rimanere male perché lui scherzava, era sorridente e per nulla contrariato. Inoltre il mio chihuahua è un cane da pet therapy ed è entrato con me anche ai Musei Vaticani quindi è utile per ritrovare la salute. È chiaro che continuerò a chiamarla Mia anche se all’anagrafe canina e sul suo passaporto c’è scritto Mialma”, ha concluso.

Redazione

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