Una storia che ha dell’orribile e che risale al periodo poco precedente la pandemia. Come riporta Repubblica, un alunno di 5 anni di una scuola di Roma ha raccontato alla maestra che il padre quando torna a casa picchia la mamma. E così l’insegnante è intervenuta immediatamente, denunciando il tutto e raccontando il fatto ai giudici: “Quando ho parlato con il bambino da sola, mi ha spiegato che il papà era solito tornare a casa nervoso e picchiare la madre. E allora lui si rifugiava in un angolo con il fratellino, perché si sentiva responsabile anche per il piccolo”.
La maestra ha richiesto un incontro alla madre per poterla aiutare: “Abbiamo parlato in una riunione. Siamo state franche, anche per le confidenze che il bambino ci aveva fatto. “Ci dica la verità, ci consenta di esserle d’aiuto. Suo figlio è brillante, ma non lo vediamo sereno”. Lei è scoppiata a piangere. “È vero”, ci ha detto, “mio marito maltratta sia me che i bambini. È geloso”.
“Le insegnanti si sono prestate — ha detto il pm in aula — fuori dal loro compito istituzionale ad accompagnare la donna a riprendere gli effetti personali dopo che era fuggita da casa, a segnalarle centri anti violenza. Sono state le autorità scolastiche ad accorgersi delle stranezze del piccolo”.
Dopo la relazione delle maestre, la vittima è stata sentita dalla Squadra mobile. Per la procura sarebbero stati “schiaffi sul viso e calci”, di colpi di cintura, di “acqua versata” in un’occasione “sulla testa del bambino piccolo” e, in un’altra occasione, di riso cotto versato sulla testa del più grande.
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