Alcuni sindacati comunicano di aver abbandonato il tavolo di confronto sui parametri di complessità delle scuole convocato il 21 giugno, respingendo la proposta dell’amministrazione che riconosce solo a una minima percentuale un alto indice di complessità.
“Irricevibile la proposta dell’amministrazione di ridurre dal 22% al 16% i dirigenti scolastici collocati in prima fascia, determinando a cascata un arretramento retributivo di 4.000 euro annui per quasi 1500 dirigenti scolastici” comunica la Flc Cgil che prosegue:
“A fronte di un quadro gestionale molto complesso, anche per la difficile gestione del PNRR e per le criticità che i piani di dimensionamento stanno evidenziando in tutte le regioni, il MIM ha scelto invece inspiegabilmente e irresponsabilmente, nonostante il fermo dissenso della maggioranza delle sigle rappresentative, di aderire alla proposta di un’unica sigla sindacale che intende premiare solo poche superscuole, alla vigilia dell’introduzione di un sistema di valutazione che consegnerà nelle sole mani dei direttori regionali le decisioni relative ad un’altra fetta importante della retribuzione dei dirigenti scolastici.
A quattro giorni dalla scadenza fissata per la presentazione delle istanze di mobilità, tra l’altro senza alcuna verifica degli effetti che le modifiche dei punteggi potranno avere sulla posizione delle singole scuole, la FLC CGIL ha respinto la proposta e ribadito la necessità di mantenere gli attuali parametri per l’a.s. 2024/2025, in attesa di una revisione più ponderata che richiederà preliminarmente un’attenta valutazione dell’impatto che il pesante piano di dimensionamento in atto avrà sulle retribuzioni dei dirigenti scolastici”.
“DirigentiScuola non ci sta a questi giochi spacciati per miglioramento delle condizioni retributive dei dirigenti scolastici. E oggi a queste condizioni non si sono piegate neanche le altre sigle rappresentative dell’Area istruzione che auspichiamo tengano fede a quanto sottoscritto in ben due comunicati congiunti. Se cinque sigle sindacali su sei nel giro di quindici giorni hanno abbandonato il tavolo, il motivo è assai chiaro”. Così Attilio Fratta, Presidente dell’associazione dei Presidi di DirigentiScuola. “Abbiamo ritenuto che non vi fossero le condizioni per una partecipazione produttiva, preso atto delle determinazioni già assunte da parte dell’amministrazione. Spiace constatare che non vi è reale apertura alle diverse posizioni delle parti coinvolte, non solo di quelle assunte dal nostro sindacato, ma anche delle altre quattro sigle sindacali, contrarie al risultato. Spiace ancor di più notare che le regole del Contratto vengono per l’ennesima volta disattese”.
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