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Parcheggio permesso alle studentesse, ma non agli studenti: protestano un po’ di maschi al Nautico di Genova. Il preside spiega [INTERVISTA]

All’Istituto nautico di San Giorgio una recente circolare del preside Paolo Fasce fa discutere e crea qualche polemica.
Nei giorni scorsi, infatti, il dirigente aveva ricordato a tutti le regole in vigore per i parcheggi a disposizione della scuola.
Una annotazione però non è piaciuta a tutti: per uno spazio esterno, normalmente interdetto al parcheggio, Paolo Fasce dice: “Ci sarà una deroga per le studentesse motocicliste, a tutela della loro sicurezza”.
Ma sentiamo dalle sue parole come sono andate le cose.

Intanto, perché ha ritenuto di emanare questa circolare?

La circolare non è altro che la copia di quella dello scorso anno che è, a sua volta, la copia di quella dell’anno precedente. La differenza consiste nel fatto che mi sono presentato all’ora dell’uscita delle motorette e civilmente ho spiegato agli studenti il contenuto della circolare nella quale sono riportati gli articoli del regolamento di istituto. Direi che sono passato dall’enunciazione all’applicazione di elementari norme di educazione civica.

Ma è stata una provocazione o un modo per risolvere un problema reale che c’è nella vostra scuola?

Il numero di parcheggi è limitato ed è utilizzato dal personale della scuola. Capita che gli studenti arrivino in ritardo e ostruiscano le vie di fuga. La moral suasion non ha funzionato e mi sono quindi messo in gioco di persona. Vale la pena informare in merito al fatto che il parcheggio legittimo da me indicato si trova a cento metri da quello che ho interdetto. Direi quindi che siamo nel mezzo di una bolla di sapone.

Come stanno reagendo gli studenti maschi?

Alcuni studenti hanno scritto una lettera creando un indirizzo anonimo ed evocativo (studenti.nautico@), ma rappresentano solo sé stessi. Sono solo alcuni, neppure molti, tra i posteggiatori allontanati, che ci sono rimasti male. Sopravviveranno alla frustrazione che, ben lontano dall’essere una umiliazione, devono imparare a gestire, prima di diventare uomini e lavoratori del mare.
D’altronde ho appena ricevuto un’email dai rappresentanti d’istituto. Sono stati appena eletti e si sono dissociati.

Ma perché questa notizia ha destato clamore?

Secondo me perché si tratta di un’istanza di “mondo al contrario”. La parola “discriminazione” aizza l’attenzione e un mondo generalmente maschilista non aspetta altro che un’occasione da sfoggiare per ribaltare la realtà. Molti uomini sono stanchi di essere sgridati per il proprio maschilismo e la reazione è emotiva: ma anche! Quindi si tratta di una notizia ghiotta che fa comodo.

Reginaldo Palermo

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