Con la Nota n° 4002 del 16 febbraio 2022, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione nella seduta n° 76 ha espresso un parere lusinghiero nei confronti dello schema del decreto con il quale è stato previsto l’adozione degli Orientamenti nazionali sui servizi educativi per l’infanzia.
Il CSPI nell’analizzare il testo degli Orientamenti ha riscontrato una continuità e una coerenza non solo con le linee pedagogiche per il sistema integrato 0/6, ma anche con le indicazioni nazionali per l’infanzia e del primo ciclo d’istruzione del 2012.
E’ proprio nell’aspetto della continuità e della coerenza che si inseriscono i due segmenti 0/3 e 3/6 anni. In questo senso, gli orientamenti si pongono il fine di creare un profilo unitario atto ad accompagnare la crescita e la formazione dei bambini in un percorso unitario ma diverso riguardo all’età e alle esigenze dei bambini.
Il testo nell’affrontare le questioni pedagogiche, fa notare l’importanza, sin dalla nascita, del diritto all’educazione e all’istruzione delle bambine e dei bambini, superando la funzione d’assistenza.
Inoltre, afferma con forza la dimensione, oltre che della cura, della continuità educativa.
E’ questo primo ambiente che mentre consente ai bambini di esprimere le loro capacità personali, contribuisce allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale e sociale, promuovendone le potenzialità di relazione, l’autonomia, la creatività, l’apprendimento, in un’ottica di effettiva eguaglianza delle opportunità educative.
Una condizione che si attua anche nel rispetto della responsabilità della famiglia, si promuove la formazione integrale della personalità di tutti e di ciascuno.
L’intenzionalità del progetto e la relazione educativa consentono di combattere le disuguaglianze sociali e la futura dispersione promuovendo quell’uguaglianza sostanziale prevista dall’art. 3 della nostra Costituzione, attraverso la rimozione di tutti quegli ostacoli che “impediscono il pieno sviluppo della persona”.
Un aspetto che il CSPI ha reso evidente, è rappresentato dalla valorizzazione degli adulti operanti in una struttura come comunità educante volta a promuovere la caratteristica peculiare di ogni soggetto in previsione di formare soggetti attivi titolari di diritti.
Il PNRR nell’aver destinato delle somme al sistema 0/6 anni, al fine di costruire degli asili nidi in numero tale da raggiungere almeno il 33% di posti in relazione alla popolazione, si proietta nella prospettiva di rendere concreti i principi affermati nel documento con le condizioni strutturali, organizzative e culturali in cui sia possibile garantire un’offerta educativa valida.
Il CSPI, inoltre, auspica:
Il CSPI rende evidente il ruolo strategico del servizio 0/3 anni, in particolare per i bambini che vivono in condizioni di povertà educativa, introducendo criteri, interventi e risorse per promuovere l’accesso a detti servizi proprio dei più deboli, ai bambini con disabilità, al fine di promuoverne l’inclusività.
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