Il CSPI nell’analizzare lo schema del decreto del Ministero dell’istruzione, volto a disciplinare le modalità di svolgimento del servizio dei docenti per il sostegno didattico impegnati in attività d’istruzione domiciliare, ha espresso parere negativo.
Discrasie tra le norme
Il CSPI, nell’analizzare il contenuto dello schema del decreto, evidenzia come il testo del decreto presenta delle “discresie” tra le precedenti leggi, che si occupano di garantire il diritto all’istruzione dei soggetti diversamente abili certificati e impossibilitati per un periodo non inferiore a 30 giorni a frequentare la scuola.
Istruzione domiciliare
Secondo il CSPI, attribuire il compito dell’istruzione domiciliare al solo docente di sostegno, è incoerente ed errato rispetto al principio “contrattuale e normativo” che attribuisce il compito dell’istruzione domiciliare ai docenti dell’organico dell’autonomia su base volontaria e con un riconoscimento economico aggiuntivo per le ore eventualmente prestate oltre l’orario ordinario.
A chi spetta il processo inclusivo
Il docente di sostegno non può essere il solo responsabile del processo inclusivo, nella misura in cui egli è un insegnante della classe e non del solo allievo con disabilità, e il progetto sull’inclusività e un compito che appartiene a tutti i docenti della classe e della comunità scolastica.
Retribuzione per il servizio domiciliare
Il CSPI rileva inoltre come lo schema del decreto non fa riferimento agli stanziamenti economici previsti per l’istruzione domiciliare, anzi al contrario nel documento si rileva il divieto di prevedere nuovi o maggiori oneri a carico della finanza
pubblica, facendo implicitamente intendere che la prestazione domiciliare sia da considerare all’interno dell’obbligo di servizio.
Pianificazione e organizzazione
Il progetto d’istruzione domiciliare, se vuole assicurare un’inclusione efficace, deve prevedere una gestione rigorosa in rapporto alle condizioni di salute del soggetto interessato, ma nello stesso tempo deve essere gestito con flessibilità prevedendo non solo interventi domiciliari, ma anche una didattica a distanza con collegamenti con tutta la classe in modo da evitare, per quanto possibile l’isolamento del soggetto diversamente abile.
Proposta del CSPI
Nell’esprimere parere negativo sulla bozza del decreto il CSPI, nel considerare la problematica abbastanza complessa e delicata, auspica un coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali e non, al fine di trovare assieme una soluzione alla problematica dell’istruzione domiciliare e soprattutto all’inclusione scolastica per tutti gli ordini e gradi di scuola.