Formazione iniziale

Parere del CSPI sulla bozza del DPCM riguardante la formazione iniziale del personale docente

In data 21 giugno 2023 il CSPI, in seduta plenaria, ha espresso parere favorevole sul testo del DPCM previsto dal comma 4 dell’art. 44 del decreto 36 convertito nella legge 29 giugno 2022, n. 79, avente come oggetto formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie, anche se per alcuni aspetti ha espresso delle criticità e ha auspicato l’accoglimento delle osservazioni, delle integrazioni e dei suggerimenti proposti.

Percorso di reclutamento omogeneo e univoco

Il (CSPI), nell’esprimere il proprio parere positivo sulla centralità e sull’importanza della formazione iniziale del personale docente, apprezza e sollecita il Ministero a individuare un percorso di reclutamento omogeneo e univoco, volto a disegnare una riforma del reclutamento che metta al centro la formazione con percorsi abilitanti strutturati in modo tale da dare ai candidati certezze di programmazione per la preparazione.

Percorso universitario e accademico di formazione iniziale

Il provvedimento nel definire il percorso universitario e accademico di formazione iniziale e abilitazione dei docenti di posto comune, determina i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa, i requisiti dei centri multidisciplinari individuati dalle istituzioni della formazione superiore, le modalità organizzative, i costi massimi da sostenere a carico degli interessati, i criteri e le modalità di svolgimento della prova finale al fine di conseguire l’abilitazione all’insegnamento

Obiettivi formativi e modalità di realizzazione

Il CSPI nell’apprezzare l’indicazione degli obiettivi minimi in modo da garantire uniformità su tutto il territorio nazionale, si sofferma soprattutto sulle modalità di realizzazione dei percorsi di formazione iniziale in presenza, al fine di garantire una didattica attiva e laboratoriale, auspicando che l’impianto qualitativo proposto possa essere mantenuto e diventi sistema di riferimento anche su futuri provvedimenti.

Facilitazioni economiche

Il CSPI nel valutare positivamente l’importanza attribuita dal testo al diritto allo studio propone la riduzione complessiva dei costi e comunque di adeguare le esenzioni dal pagamento almeno per gli studenti che ne fruiscono da iscritti ai corsi di studio per il conseguimento dei titoli di studio di accesso all’insegnamento, e comunque prevedere facilitazioni e borse di studio per garantire il diritto allo studio con la possibilità di accesso a tutte e a tutti a fronte di costi (€ 2.500) che, senza un intervento perequativo, possano non essere alla portata di tutti gli aspiranti che vogliano diventare insegnanti.

Tirocinio diretto e abilitazione

Nel parere espresso il CSPI invita a prevedere percorsi specifici per chi ha prestato servizio a tempo determinato e l’accesso ai percorsi abilitanti semplificati per i docenti che intendano acquisire un’altra abilitazione avviata con il decreto 497 del 2020, ma non portata a termine.

Criticità evidenziate

Il CSPI nel rilevare delle criticità riguardanti le modalità, in capo ai Centri di programmazione, in merito agli accessi in caso di eccedenza di domande rispetto all’offerta universitaria e accademica, propone che l’individuazione dei criteri di precedenza nelle ammissioni sia affidata al Ministero dell’Istruzione e del Merito, auspicando un equilibrio nella gestione dei centri di formazione tra membri universitari e accademici e membri della scuola e infine, l’effettuazione di un monitoraggio intermedio rispetto alla previsione.

Figura del tutor

In merito alla figura del tutor, il CSPI rileva alcune criticità concernenti la definizione e la retribuzione della suddetta figura che, secondo quando affermato nel testo del DPCM , è ricoperta dai docenti in servizio presso le scuole secondarie di primo e di secondo grado. Sono quindi definite due tipologie di tutor, tutor coordinatore e tutor dei tirocinanti, con compiti diversi a seconda se tale figura opera nei Centri di formazione o nelle istituzioni scolastiche. Rileva inoltra come l’art. 2 bis, comma 7 del decreto 59/2017, cui fa riferimento la bozza del testo per la determinazione dei criteri di selezione e dei limiti del contingente non indica criteri e modalità selettiva, ma rinvia a un successivo decreto.

Retribuzione tutor

Il CSPI, infine, segnala che le risorse, per il pagamento dei tutor, mentre nell’immediato sono attinte dal “Fondo per interventi strutturali di politica economica” (articolo 10, comma 5, decreto-legge n. 282/2004), dal 2025 saranno prelevate dal fondo destinato alla card-docente, penalizzando, di fatto, il finanziamento delle attività di aggiornamento di tutto il personale docente.

Salvatore Pappalardo

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