In un interessante articolo pubblicato recentemente sul sito web Roars si parla di revisione delle classi di concorso.
Prendendo spunto da questo, vogliamo confrontare il metodo procedurale usato nel 2009 dal Ministro Mariastella Gelmini che si interfacciava con il CNPI, e quello usato dall’attuale esecutivoche avrebbe dovuto chiedere un parere al nuovo CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione).
Nel 2009 il Ministro Mariastella Gelmini aveva predisposto uno Schema di regolamento, identico nel titolo a quello approvato lo scorso 31 luglio dall’attuale Consiglio dei Ministri.
In data 26 agosto 2010 il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI), nel formulare il proprio parere obbligatorio su tale Regolamento, si era espresso in maniera assai critica e circostanziata, formulando numerose proposte di sostanziale modifica e subordinando il proprio parere favorevole all’accoglimento delle richieste avanzate.
Il Regolamento venne quindi lasciato cadere e il tentativo si concluse con un nulla di fatto.
Invece lo scorso luglio, il Consiglio dei Ministri ha avviato l’esame del Regolamento di revisione delle classi di concorso, primo passo per poter avviare una nuova selezione di docenti per le scuole secondarie di I e di II grado, senza prevedere il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), che invece sarebbe richiesto dalla normativa.
Sono passati soli 5 anni tra i due tentativi di revisione delle classi di concorso, gli approcci istituzionali sono stati completamente diversi, nel primo caso si teneva in considerazione il parere degli esperti, nel secondo caso no, anzi il necessario parere non viene neppure chiesto.
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