La modifica ha avuto, da parte delle forze di maggioranza e opposizione, unanimi consensi, sia alla Camera dei Deputati che al Senato. Particolarmente soddisfatta Stefania Prestigiacomo, ministro per le pari opportunità, che ha dichiarato:
"Un traguardo importante che apre la strada a quella eguaglianza sostanziale tra uomini e donne che, nelle cariche elettive, ancora non si è concretizzata.
Il testo approvato interviene nel solco tracciato dalla Consulta che aveva segnalato il deficit di copertura costituzionale per interventi miranti a rafforzare la presenza femminile nelle assemblee elettive e nei pubblici uffici e punta non ad imporre dall’alto una parità coatta, ma a stimolare positivamente processi di incremento della presenza delle donne nel mondo politico e nel sociale.
La finalità della modifica dell’articolo 51 è proprio di avviare nel Paese, anche attraverso "appositi provvedimenti", un processo di rimozione di quegli ostacoli che condizionano la realizzazione delle pari opportunità…
E’ un principio che riguarda in primo luogo la politica ed i partiti, ma anche tutte le organizzazioni intermedie nelle quali si forma e cresce la classe dirigente del domani".
La Prestigiacomo conclude il suo intervento auspicando che anche nella Costituzione Europea, attualmente in fase di elaborazione, venga espresso il medesimo impegno per le pari opportunità.
Invita, quindi, il vice presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, a farsi portavoce, in sede di Convenzione Europea, delle istanze espresse dal Parlamento italiano.
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