Le indagini hanno ricostruito un “collaudato sistema illegale” attuato dagli amministratori, per lo più occulti, dal personale docente e da quello amministrativo di alcuni istituti scolastici ‘di Torre Annunziata e di Nola, per creare falsamente le condizioni necessarie al mantenimento della cosiddetta ‘parità scolastica’ che permette l’equiparazione del titolo di studio alla scuola statale corrispondente. Per questo motivo, gli amministratori delle scuole, aiutati da dirigenti scolastici e dal personale delle segreterie, hanno inserito alunni, di fatto inesistenti, nei registri ufficiali e nelle comunicazioni obbligatorie dovute all’ufficio scolastico regionale per la Campania.
Un istituto scolastico, attraverso ‘appoggi’ istituzionali nell’ufficio scolastico provinciale e regionale di Napoli, è riuscito, secondo l’accusa, anche a ottenere notizie riservate d’ufficio e ispezioni di vigilanza accomodanti.
Nel corso delle indagini è emersa una pluralità di illeciti: in alcuni casi è stato riscontrato che, per dissimulare le condotte illecite, sono stati distrutti i registri di classe, i verbali dei consigli di classe e quelli del collegio dei docenti nonché è stata attestata falsamente la presenza e la regolare partecipazione alle lezioni da parte degli alunni, di fatto, mai presenti.
In un caso, inoltre, è stato anche formato un registro degli esami di idoneità relativi all’anno scolastico 2008/2009, attestando falsamente che gli esami erano stati sostenuti da circa 70 candidati nel settembre 2009 quando, invece, è stato accertato che gli stessi esami erano stati svolti nel maggio 2010 e da un numero esiguo di candidati.
Nel corso delle indagini è stato anche accertato che il ‘funzionamento didattico’ ossia la comunicazione obbligatoria che gli istituti devono effettuare alla direzione scolastica regionale, era falso perché riportavano alunni, personale Ata e docenti inesistenti.
Una delle persone arrestate, candidato alle elezioni regionali campane del 2010, in cambio di voti, aveva fatto assumere 18 persone presso una scuola.
Gli indagati avrebbero ‘pilotato’ gli esami di Stato attraverso la sostituzione di membri delle commissioni esterne ‘non graditi’ garantendosi cospicui ritorni economici.
Utili per scoprire quanto avvenisse negli istituti scolastici, intercettazioni telefoniche nonché l’ascolto di numerosi studenti che hanno dichiarato che in diverse occasioni erano stati ‘dirottati’ da un istituto all’altro per sostenere varie prove di idoneità.
Tra gli indagati anche un ispettore tecnico dell’ufficio scolastico regionale per la Campania.
L’uomo, addetto alle funzioni ispettive per la concessione della ‘parità’, si ritiene abbia attestato falsamente l’istituzione di laboratori scientifici di un istituto ad indirizzo ‘nautico’, di fatto inesistenti.