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Parla la maestra invasata contro i poliziotti: mi sento stupida, su di me un castello mediatico

Si difende la maestra che il 22 febbraio, durante il corteo degli antagonisti contro CasaPound Torino, ha augurato la morte alle forze dell’ordine schierate a difesa del comizio di Simone Di Stefano in un hotel del centro: “Non auguro davvero la morte a nessuno ma ero arrabbiatissima. Ho detto quello che pensavo ma è stato travisato”.

“Ho perso la lucidità: in colpa verso i miei compagni”

La docente Lavinia Flavia Cassaro, ammette di essersi lasciata andare. Di essere andata oltre. Però non si scusa con le forze dell’ordine, contro la quale si è scagliata con frasi pesantissime. “Mi sento stupida. Ho dato adito a costruire un castello mediatico. Se fossi riuscita a mantenere la lucidità avrei espresso meglio i miei pensieri. Mi sento in colpa? Nei confronti dei miei compagni”.

Si sente anche quasi incastrata. “Non avrei dovuto cadere in questi tranelli e farmi travolgere dalla passione e dalla rabbia – continua la maestra – ma la nostra Costituzione dichiara che il fascismo è un reato e CasaPound è esplicitamente un partito fascista. Io mi sento profondamente antifascista. Non dico che cosa voto, di certo l’unica vera forza politica di sinistra è Potere al Popolo”.

La donna rischia una sanzione di rilievo

La donna sa di rischiare grosso, sicuramente una sanzione e nemmeno lieve. E non può essere un’attenuante il fatto che la donna non fosse in servizio. la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, attraverso l’ufficio scolastico del Piemonte, ha fatto sapere di avere avviato un procedimento disciplinare nei confronti.

Nelle stesse ore, la questura di Torino ha trasmesso una informativa in procura sul caso: nel rapporto, secondo quanto scritto dall’Ansa, non sarebbero tuttavia contenute ipotesi di reato, che sono comunque lasciate al vaglio dei magistrati.

Nella scuola della docente, non si vuole parlare del caso, anche se sono molti i genitori che chiedono spiegazioni. “Non è a scuola e non lo sarà nemmeno nei prossimi giorni”, hanno risposto dall’istituto ai cronisti dalla scuola primaria della periferia nord di Torino in cui insegna la maestra Cassaro.

Matteo Renzi (Pd): va licenziata immediatamente

Intanto, diversi esponenti politici hanno stigmatizzato il suo comportamento. “L’altra sera – ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi – ero a Matrix quando hanno mostrato il video di una insegnante della scuola pubblica italiana che urla contro le forze dell’ordine e augura la morte ai poliziotti e ai carabinieri. Nell’intervista che le fa il giornalista, questa ‘educatrice’ rilancia lo stesso messaggio: morte ai carabinieri. Penso che questa donna non abbia diritto di stare in classe come insegnante in una scuola pubblica del nostro Paese. Penso che andrebbe licenziata immediatamente”.

“Oggi questa signora – aggiunge – dice di aver detto ciò che ha detto perché è antifascista. Chi si augura la morte di un poliziotto o picchia un carabiniere non è una persona antifascista, ma solo un criminale”.

Matteo Salvini (Lega Nord): volgarità incredibile

Dello stesso avviso è il leader della Lega, Matteo Salvini: “Mi stupisce che non sia stata ancora licenziata quella pseudo insegnante che ha dato una dimostrazione di volgarità incredibile. Non bisogna avviare un provvedimento disciplinare deve essere licenziata in tronco. Questa non deve più mettere piede in una scuola finché campa”.

Parlando dell’imponente servizio d’ordine a protezione del Teatro Nuovo, dove è in programma la manifestazione leghista, Salvini ha detto: “Non è possibile – ha continuato Salvini – che per incontrare un mercoledì sera 1.000 persone ci siano 200 agenti per evitare che 50 figli di papà magari pagati dal Comune e dal sindaco 5 Stelle aggrediscano, picchino, facciano casino”.

Maurizio Gasparri (Fi): un’invasata, mai più in una scuola

“Ho chiamato il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, per sapere quando sarà allontanata dalle scuole italiane Lavinia Flavia Cassaro, la “maestra” che a Torino ha insultato gli appartenenti alla Polizia di Stato augurando loro la morte. È inconcepibile che un’invasata di questo tipo possa avere a che fare con i bambini delle scuole elementari. Va cacciata immediatamente e perseguita per i reati che ha commesso. Devo dire che il ministro Fedeli mi ha assicurato che sono già in corso le procedure disciplinari previste dalla legge”.

“Il ministro dell’Istruzione dia un segnale chiaro – ha aggiunto Gasparri – annunciando entro oggi che questa persona non varcherà mai più la porta di una scuola se non per affrontare corsi di rieducazione che le facciano scoprire i principi della Costituzione, del diritto e dell’educazione civica”.

Maddalena Gissi (Cisl Scuola): deprecabile e isolata eccezione a fronte di un’intera categoria

Secondo la segretaria generale della Cisl scuola, Maddalena Gissi, “sconcerta la storia dell’insegnante torinese che insulta e augura la morte a dei poliziotti che stanno semplicemente facendo correttamente e attentamente il loro lavoro. Più grave ancora e contraddittorio, poi, che questa violenza dura e reale, anche se puramente verbale, venga coperta e giustificata in nome di un valore costituzionalmente fondato, com’è quello dell’antifascismo. Distorsione culturale, dunque, in cui proprio un docente non dovrebbe cadere”.

“Compito fondamentale della scuola, e perciò di ogni insegnante, è quello di offrire e far generare conoscenza, ma anche quello – dichiara la sindacalista – di lavorare per sviluppare competenze sociali di cittadinanza che servano a costruire convivenze giuste, aperte, responsabili. Ciò significa proporre e far maturare negli allievi sensibilità e valori che devono far parte del profilo personale, oltre che professionale, di tutti coloro ai quali le famiglie e la società affidano un compito inevitabilmente educativo e perciò delicato quanto prezioso”.

“Quanto accaduto a Torino è davvero desolante, anche se comportamenti così sconsiderati restano solo una deprecabile e isolata eccezione a fronte di un’intera categoria che svolge con riconosciuta dignità il proprio lavoro. La nostra solidarietà va a quei poliziotti insultati, lavoratori che compiono onestamente, con responsabilità e grave rischio personale il loro dovere”, ha concluso Gissi.

Alessandro Giuliani

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