Circa centocinquanta studenti e una decina di professori sono andati a scuola nel primo giorno delle vacanza di natale per protestare al contrario, così come aveva proposto un docente: “Riproporremo la stessa iniziativa nelle vacanze di Pasqua, allargandola ai ragazzi delle altre scuole della provincia”.
E alle 9 in punto del 23 dicembre i ragazzi erano già in palestra: “Sono arrivati in perfetto orario. Sono stati più puntuali che nei normali giorni di lezioni”. E così si i giovani si sono riuniti e hanno discusso della situazione politica, sociale ed economica italiana.
Dopo il raduno, i partecipanti si sono divisi in vari gruppi di lavoro e si sono distribuiti in aule e laboratori per svolgere i compiti assegnati.
Alcuni allievi si sono cimentati in una ricerca, con l’aiuto di internet, per ricostruire la storia del movimento dei forconi, dalla sua nascita fino alle manifestazioni dei giorni scorsi. Altri ragazzi hanno analizzato il problema dei tagli alla scuola pubblica e, intorno alle 11, gli studenti si sono nuovamente incontrati in palestra per confrontare le rispettive conclusioni.
“È giusto manifestare pubblicamente e fare sentire la propria voce, ma è sbagliato creare disagi alla gente”, è la posizione emersa dal dibattito. Adesso toccherà agli scolari della quarta B raccogliere gli scritti dei compagni di scuola e assemblarli in un documento unitario, con l’obiettivo di ripetere la mobilitazione a Pasqua.
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